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M Il figlio del secolo
uno spettacolo di Massimo Popolizio
tratto dal romanzo di Antonio Scurati
collaborazione alla drammaturgia Lorenzo Pavolini
con Massimo Popolizio e Tommaso Ragno
e con Sandra Toffolatti, Paolo Musio, Raffaele Esposito, Michele Nani
Tommaso Cardarelli, Alberto Onofrietti, Riccardo Bocci, Diana Manea
Michele Dell’Utri, Flavio Francucci, Francesco Giordano
e con Gabriele Brunelli, Giulia Heathfield Di Renzi
Francesca Osso, Antonio Perretta, Beatrice Verzotti
Il rimborso per le repliche annullate da venerdì 11 a giovedì 17 marzo 2022 va richiesto entro e non oltre il 23 marzo 2022.
vai alle modalità di rimborso o riposizionamento ad altra data
info e orari
prima ore 20.00
martedì e venerdì ore 20.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
giovedì 17 e giovedì 31 marzo ore 20.00
lunedì riposo
durata 3 ore compreso intervallo
biglietti
da € 40 a € 25
Tutti i partecipanti a M - gli Extra potranno usufruire di
un biglietto ridotto 25€ platea, 20€ palchi, 15€ gallerie
promozione valida fino al 27 marzo, fino ad esaurimento posti dedicati.
con TdR Card
€ 132 / 6 ingressi al Teatro Argentina
o 12 ingressi al Teatro India e al Teatro Torlonia
valida tutti i giorni della settimana
con Abbonamento TRE X TE
€ 54 / 3 spettacoli al Teatro Argentina
M Il figlio del secolo, Il filo di mezzogiorno, Catarina
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Adattamento in trenta quadri del romanzo storico di Antonio Scurati, lo spettacolo ha una struttura circolare, che si apre con l’ultima battuta del libro per poi tornare a quella stessa fatidica frase pronunciata in Parlamento da Mussolini al momento di “addossarsi la croce del potere”: Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere. Senza offrire un concentrato dei fatti storici, il testo teatrale intende portare in scena una rappresentazione plastica ed espressionista dell’affermarsi del fascismo. «È una staffetta tra diciotto attori – spiega Massimo Popolizio – che, lontano da ogni retorica, porta all’attenzione del pubblico il ritmo incalzante di una scalata al potere, avvenuta in un momento di profonda debolezza di istituzioni e partiti». È una storia che non si conosce mai abbastanza, in particolare quella dei sei anni che seguono la Grande guerra, con l’impresa di Fiume, il basculare del paese verso la rivoluzione socialista, la reazione e il dilagare dello squadrismo, la rocambolesca Marcia su Roma (di cui nell’ottobre del ’22 ricorre il centenario) e l’inesorabile efficacia di una dottrina politica che si sottrae alle categorie di giudizio con l’azione violenta. Protagonisti ne sono il fondatore del fascismo almeno quanto i suoi comprimari, che sentiremo esprimersi in terza e prima persona, Marinetti, D’Annunzio, Margherita Sarfatti, gli antagonisti Nicola Bombacci, Pietro Nenni e Giacomo Matteotti (colto anche nella commovente relazione epistolare con la moglie Velia), Italo Balbo, gli smobilitati della Grande guerra e tutta una nuvola di individui venuti dal basso. Protagonista è l’intera comunità nazionale, “il paese opaco”, quasi che il fascismo non sia “l’ospite di questo virus che si propaga ma l’ospitato”.
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Luigi Biondi
suono Alessandro Saviozzi
video Riccardo Frati
movimenti Antonio Bertusi
produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa, Luce Cinecittà
in collaborazione con il Centro Teatrale Santacristina
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