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TALK E DIALOGHI
Tra la stagione interrotta e quella che verrà, su #TdRonline tornano le conversazioni video a tessere le fila tra programmazione e contemporaneità. A dicembre, Giorgio Barberio Corsetti incontrerà il regista Alessandro Serra nell’immaginario shakespeariano, per parlare della possibilità di far diventare un classico materia viva del presente, mentre con il filosofo Emanuele Coccia e con il professore di Letteratura tedesca Francesco Fiorentino rifletterà sui rimandi al presente della Metamorfosi kafkiana indagando la relazione con l’altro/a, l’alienazione del lavoro, e il rapporto tra essere umano e natura. L’ultimo talk dell’anno approfondirà la poetica scandalosa di De Sade e il confine etico con cui essa si confronta, con il regista Fabio Condemi, la scrittrice Veronica Raimo e il critico Attilio Scarpellini.
8 dicembre ore 18.00
Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Alessandro Serra
Giorgio Barberio Corsetti e il regista Alessandro Serra si incontrano nel mondo dei classici, per reinventarli e portarli nel presente, interrogandosi sulle possibilità e le domande che aprono e su come è possibile farne materia viva del presente. La conversazione che inaugura la nuova serie di incontri, che è stata registrata durante la prima fase di lockdown, racconta i progetti e le inquietudini artistiche di un regista della scena contemporanea dalla grafia estremamente precisa e poetica. Il giardino dei ciliegi di Cechov, nella versione di Alessandro Serra, regista dalla forte carica visionaria, è stato l’ultimo spettacolo programmato all’Argentina prima della chiusura per l’emergenza Covid-19, a causa della quale ha dovuto interrompere le repliche.
15 dicembre
Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Emanuele Coccia
“La vita di ogni essere vivente non comincia con la propria nascita”. Così inizia il libro del filosofo Emanuele Coccia Métamorphoses pubblicato in francese da Éditions Rivages a marzo del 2020, dove la metamorfosi diventa l’esperienza elementare e originaria della vita. Dalla Metamorfosi letteraria e teatrale, alla metamorfosi filosofica della materia del mondo, Giorgio Barberio Corsetti ed Emanuele Coccia apriranno orizzonti di significato tra l’umano e il naturale, l’attualità e la genesi. Emanuele Coccia è un filosofo e specialista di filosofia medievale e di Averroè, insegna all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS, Parigi) dal 2011. I suoi libri si confrontano con il nostro rapporto con la realtà: La vita sensibile (Il Mulino, 2011), Il bene nelle cose (Il Mulino, 2014), sull’estetica della pubblicità.
Ha pubblicato nel 2016 La vie des plantes. Une métaphysique du mélange, presso Payot et Rivages (La vita delle piante. Una metafisica della mescolanza, Il Mulino, 2017).
22 dicembre
Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Francesco Fiorentino
“Kafka (...) era giurista, per quindici anni è stato funzionario in un ente parastatale contro gli infortuni sul lavoro. Di giorno scriveva i suoi documenti burocratici, di notte i suoi racconti e i suoi romanzi. Si sentiva dilaniato tra la scrivania di scrittore da una parte e quella dell’ufficio dall’altra.” A chi non suonerebbe familiare? Conversando con Francesco Fiorentino, Giorgio Barberio Corsetti trasforma l’opera kafkiana in materiale tangibile, che risuona nei sentimenti contemporanei di isolamento e alienazione. Francesco Fiorentino insegna Letteratura tedesca all’Università Roma Tre. Si occupa di teatro e letteratura tedesca del Novecento e di questioni riguardanti gli studi culturali, in particolare di geografia letteraria e della figura dello spettatore.
29 dicembre ore 17.00
Dobbiamo bruciare Sade?
intervengono Fabio Condemi, Veronica Raimo, Attilio Scarpellini, conduce Graziano Graziani
Cosa fare di Sade? Come relazionarci ai desideri al di là della morale che evoca ed esalta? La domanda se l'è posta Simone de Beauvoir nel 1955 in un saggio intitolato appunto "Faut-il brûler Sade", che non a caso è uno dei materiali usati da Fabio Condemi per il suo spettacolo tratto da "La filosofia nel boudoir". Insieme al regista e in compagnia della scrittrice Veronica Raimo e di Attilio Scarpellini, cercheremo di rileggere quell'interrogativo, calandolo nel mondo dell'arte e del teatro di oggi. Come considerare le opere di quegli autori e quelle autrici che fanno dello scandalo parte della propria poetica? E che relazione deve avere la creazione artistica con la biografia e con le dinamiche di potere in cui nasce? Qual è il confine etico che oggi la scrittura di Sade ci mette davanti agli occhi? È ancora oggi possibile incarnare la figura del “filosofo scellerato”?
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