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FLUX - FESTIVAL LITUANO DELLE ARTI
BUONA GIORNATA!
Opera per 10 cassiere, con sottofondo di un centro commerciale e pianoforte
autrice del libretto Vaiva Grainytė (Lituania)
compositrice e direttrice musicale Lina Lapelytė (Lituania)
regista e scenografa Rugilė Barzdžiukaitė (Lituania)
Foto di Rugilė Barzdžiukaitė
Cassiere: Indrė Anankaitė-Kalašnikovienė (Cassiera I, duetto della mattina presto), Liucina Blaževič (Cassiera II, la forestiera), Vida Valuckienė (Cassiera III, l’ottimista esaltata), Veronika Čičinskaitė-Golovanova (Cassiera IV, sfrontata, che si dà le arie (una tirata)), Lina Valionienė (Cassiera V, la nuova arrivata), Rima Šovienė (Cassiera VI, la madre dell’emigrato), Milda Zapolskaitė (Cassiera VII, studiosa d’arte), Rita Račiūnienė (Cassiera VIII, una mamma sola), Svetlana Bagdonaitė (Cassiera IX, canta la ninna nanna ai prodotti), Kristina Svolkinaitė (Cassiera X, duetto della mattina presto)
Responsabile sicurezza: Kęstutis Pavalkis (pianoforte)
orari spettacolo
ore 21.00
durata 55 min
biglietti 15 euro intero - 10 euro ridotto
Lingua lituana con sottotitoli in italiano
programma Festival fluxfestival
Produzione Operomanija
Teatro di Roma – teatro Nazionale (Italia, Fondazione Musica per Roma (Italia), Operomanija, Istituto Lituano di Cultura (Lituania)
Buona giornata! è un’opera che parla del destino di alcune cassiere di un supermarket. Donne con storie diverse alle spalle, accomunate però dalla meccanicità del servizio che svolgono, da quel costante sorriso artificiale che maschera i loro volti e da tutte quelle frasi di circostanza che si ritrovano a recitare ogni giorno – «Buongiorno!», «Grazie», «Buona giornata!». Se nella vita quotidiana svolgono un ruolo invisibile e robotico, nell’opera queste cassiere diventano personaggi vivi e speciali. Il libretto dell’opera mescola linguaggio parlato e lingua letteraria, entrambi calati nell’attualità del quotidiano. In sottofondo il continuo «bip» dei prodotti scansionati, a volte accentuato, altre volte meno udibile. Per la loro monotonia, sottolineata dall’accompagnamento del «bip», le canzoni delle cassiere ricordano la ripetitività del processo di acquisto, ma l’opera non indugia su toni moraleggianti, semmai questo atteggiamento critico nei confronti del capitalismo si traduce in una composizione piena di umorismo, ironia e poesia. Questo mosaico di destini da così vita ad un coro espanso, un poema universale che esplora il piacere del consumo.
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