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Emone
La traggedia de Antigone seconno lo cunto de lo innamorato
di Antonio Piccolo
regia, scene, costumi e disegno luci Raffaele Di Florio
musiche Salvio Vassallo
con Paolo Cresta, Gino De Luca, Valentina Gaudini, Anna Mallamaci, Marcello Manzella
assistente scene e costumi Chiara Pepe
direttore di scena Nicola Grimaudo datore
luci Christian Paul Ascione
fonico Diego Iacuz
sarta Francesca Colica
foto di scena Marco Ghidelli
Sala Squarzina 11 aprile ore 17.00 - ingresso libero
presentazione del libro Emone di Antonio Piccolo ed. Einaudi
saranno presenti Antonio Calbi, Filippo Fonsatti, Mauro Bersani, Antonio Piccolo e Raffaele Di Florio
TESTO VINCITORE DEL PREMIO PLATEA 2016
per i possessori di un biglietto di Antigone ingresso promozionale per le
repliche di Emone
orari spettacolo
10 - 11 aprile ore 21.00
12 - 13 - 14 - 15 aprile ore 19.00
durata 85'
produzione Teatro Stabile di Napoli - Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale, Teatro di Roma - Teatro Nazionale in collaborazione con P.L.A.TEA. Fondazione per l’Arte Teatrale
Vincitore nel 2016 del Premio per la Nuova Drammaturgia italiana promosso dalla Fondazione P.L.A.TEA., Emone ripropone l’emblematica storia dell’eterno conflitto tra autorità e potere della celebre Antigone di Sofocle, attraverso lo sguardo di Emone, personaggio minore della tragedia, figlio di Creonte, cugino e promesso sposo dell’eroina. «Le parole di questo dramma – spiega l’autore Antonio Piccolo – vanno lette tutte per intero, senza troncamenti, aferesi o elisioni, tranne dove indicato con l’apostrofo. Richiedono, insomma, che si leggano non come parla il napoletano contemporaneo, bensì come si usa fare con la lingua di Giovan Battista Basile, che è il principale – ma non unico – inarrivabile maestro a cui questo testo si ispira (…) Si è giocato, in maniera presepiale e volutamente naïf, con vocaboli e codici dalle derivazioni più disparate, compresi quelli provenienti direttamente dalla fantasia dell’autore». Una riproposta originale dell’opera di Sofocle che attraversa tutti i generi teatrali, sul ritmo dell’affascinante dialetto napoletano che mescola registri più alti e più bassi.
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