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Il Capitale di Karl Marx
quasi un vangelo apocrifo
in ventiquattro scene
contributi filosofici Karl Marx, Alain Badiou, Aristotele
fioriture narrative Anna Mallamaci - Che fine hanno fatto i ricchi
Alessandro Minati - Morto due volte
Sylvia Milton - Io
progetto drammaturgico, scena e regia
Marco Lucchesi
con le attrici e gli attori della Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma
Dario Battaglia, Luisa Casasanta, Angela Ciaburri, Edoardo Coen,
Martina Massaro, Sylvia Milton, Alessandro Minati, Martina Querin,
Fabio Vasco, Giuliana Vigogna, Gabriele Zecchiaroli
con i cantanti del Conservatorio Santa Cecilia di Roma
soprani Stella Alonzi, Moe Iwasaki , Won Wooyeon, Huang Xirong, Tiffany Delguste
mezzosoprani Federica Tuccillo, Kim Yoonseo
tenori Lee Taehyum, Hao De Zheng, Oh Gyeong Taeg
baritoni Giacomo Balla, Lorenzo Catalano, Niu Tian
preparazione musicale e vocale M° Emanuela Salucci
al pianoforte Domenico Poccia
pianista assistente Oh Chae Young
Direzione Coro Greco Marta Zanazzi
Maschere larvali ideate da Rosi Giordano
realizzate dagli studenti di scenografia del liceo artistico “Via di Ripetta” di Roma
Serena Amato, Anita Belloni, Priscilla Bonaccorso, Consuelo Ciminello, Sara Colone
Angelica Finizzi, Livia Magrelli, Vittoria Manfredi, Sara Paolessi, Zoe Perfetti, Martina Potitò
Valentina Saggio, Elisa Spalletti, Agnese Verrone.
Videografie a cura di Marco Schiavoni
Musiche (eseguite dal vivo) Luis Bacalov (tratte dall’opera Estaba La Madre), Bob Dylan, Simone Maggio
Scena realizzata dal laboratorio di scenografia del Teatro di Roma diretto da Claudio Beccaria
Oggetti di scena realizzati da Adolfo Mazza per Arcadia
Assistente Caterina Guida
Consulenza scientifica Treccani
orari spettacolo
ore 21.00
durata 1 ora e 35 minuti
produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale
in collaborazione con l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani
Conservatorio di Santa Cecilia
PROGETTO SPECIALE MIBACT
"Se c’è un pensatore che ha lasciato un segno indelebile nel secolo scorso, questo è Marx."
Eric Hobsbawm
Ventidue giovani artisti in scena tra attrici, attori, cantanti e musicisti che in collaborazione con il Conservatorio di Santa Cecilia, l’Istituto dell’Enciclopedia Treccani, il Progetto Speciale MIBACT, il “Liceo Artistico Via di Ripetta” e la produzione del Teatro di Roma, soffiano nel vento della storia come strumenti formidabili e potenti per una drammaturgia dei concetti, articolata e messa in scena da Marco Lucchesi, attraverso l’incarnazione attoriale di tesi, contro tesi, antitesi e riflessioni contenute ne Il Capitale di Karl Marx. Uno spettacolo che alterna l’opera alla prosa, il canto al poema, la Canzone di giacca napoletana a Bob Dylan a Luis Bacalov con le note di "Estaba la madre", opera gravida del dolore della tragedia argentina, in grado di accogliere un nuovo testo con altri dolori di altre tragedie.
L’alto ed il basso delle riflessioni marxiane, pagine di pura letteratura alternate a formidabili racconti da strada che si rincorrono schizofrenici nell’opera monumentale di Marx, recitate in forma di dialoghi, di brevi monologhi, di citazioni o di azioni sceniche, su e giù per una simbolica scalinata che occuperà inesorabilmente tutto il palco del teatro offrendo agli attori numerosi palcoscenici a diversi livelli di altezza. Luoghi ascensionali o sprofondanti nella scala sociale, mistica, filosofica, umana.
Quasi un Vangelo apocrifo che si avvia ad entrare nel patrimonio dell’umanità, senza ormai paternità politiche o confessionali, ma come testimonianza pop della rivoluzionaria attitudine umana al pensiero.
Visto da un progressista: “… se esso ha inciso così profondamente su centocinquant’anni di storia, se ha avuto un effetto paragonabile solo a quello dei fondatori di religioni, ciò significa che ha toccato dei punti nevralgici, che ha dato risposta a dei bisogni essenziali…” Stefano Petrucciani (Corriere della Sera)
Visto da un comunista: “… le previsioni per cui anche i critici meno prevenuti lo avevano dato per superato e inutile, come quella dell’inevitabilità delle crisi cicliche, sono risultate esatte: la nuova ondata di crisi che si protrae da un decennio ha smentito che dopo il 1929 il capitalismo avesse trovato un rimedio efficace ai suoi mali cronici..” Antonio Moscato (Corriere della Sera)
Visto da un cristiano: “… al pari della religione cristiana, anche il marxismo nella sua escatologia immanentistica ha il peccato originale, individuato nell’affermazione della proprietà privata; ha le sue sacre scritture nelle rivelazioni Marx, Engels e Lenin; ha la sua Chiesa, rappresentata dal Partito Comunista ....” Giovanni Codevilla (Corriere della Sera)
Visto da un liberale: “…. nella teoria marxista, pur impastata da ingredienti incontrollabili, vi erano nuclei scientifici da cui discendevano predizioni controllabili dai fatti. Ma ecco che, “invece di prendere atto delle confutazioni, i seguaci di Marx – scrive Karl Popper – reinterpretano sia la teoria che i dati per farli concordare…” Dario Antiseri (Corriere della Sera)
MARX cita SHAKESPEARE: da IL CAPITALE - Libro I - Merce e denaro : "…. Oro? Giallo, luccicante, prezioso oro? …….. Orsù dunque, maledetta mota, comune bagascia del genere umano che metti a soqquadro la marmaglia dei popoli, io voglio darti il tuo vero posto nel mondo (SHAKESPEARE, Timone d’Atene, [Scena III, Atto IV, trad. E. Montale]).
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