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L’Esposizione Universale di Luigi Squarzina è un potente affresco ambientato tra gli scheletri degli edifici rimasti incompiuti negli spazi dell’Esposizione Universale Romana (più nota come EUR 42) che nelle intenzioni del regime avrebbe dovuto celebrare anche il ventennale della marcia su Roma. In questo affresco Squarzina, con lucida e civile consapevolezza, ambienta la sua opera. siamo tra il 1946 e il 1947 e un gruppo di sfollati abita quegli spazi. a questo popolo si affiancano altre figure di speculatori che intendono far riprendere i lavori nel quartiere in previsione del giubileo del 1950. Brandelli di vita privata si mescolano all’inesorabile scorrere della Storia, interessi particolari si contrappongono all’interesse collettivo di quel popolo di senzatetto. Conflitti ideologici, sociali, politici, contraddizioni morali animano questo testo, inedito in Italia, nonostante il premio Gramsci gli sia stato attribuito nel 1949 da una prestigiosa giuria presieduta da Eduardo de Filippo e composta da Luchino Visconti, Paolo Stoppa, Orazio Costa e Vito Pandolfi. Una importante occasione per riflettere su un pezzo di storia del nostro Paese.
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