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TEATRO ARGENTINA
opera ispirata al romanzo "Winesburg, Ohio" di Sherwood Anderson
testi Sherwood Anderson, Angélica Liddell
regia Angélica Liddell
Romaeuropa Festival
con Fabián Augusto, Gómez Bohórquez
Lola Jiménez, Angélica Liddell e Sindo Puche
ensemble
Paola Ronchetti soprano, Andrés Montilla tenore, Daniele Pellegrini tenore, Pierpaolo Cascioli basso, Luigi Polsini viola da gamba, Simone Colavecchi tiorba, Gianluca Ruggeri maestro concertatore
set design, costumi Angélica Liddell
traduzione Winesburg, Ohio Miguel Temprano García, © 2009 by Quaderns Crema, S.A.U. tutti i diritti riservati
scenografia Trasto Decorados
luci Carlos Marquerie
suono Antonio Navarro
orari spettacolo
venerdì ore 21.00
sabato ore 19.00
durata
60 minuti
Romaeuropa Festival in corealizzazione con Teatro di Roma
Produzione Iaquinandi, S.L in co-produzione con Berliner Festspiele e Temporada
Alta-Festival de Tardor de Catalunya Girona/Salt 2014 con il supporto di Comunidad
de Madrid e Ministerio de Educación, Cultura y Deporte - INAEM con la collaborazione
di Teatros del Canal (Madrid)
Spirito anarchico del teatro iberico, Angélica Liddell presenta il suo nuovo spettacolo ispirato a un racconto di Sherwood Anderson, Tandy, una elegia di amore, melanconia, pazzia e destino. Nata e battezzata nella stessa città (Figueras) e nella stessa chiesa di Salvador Dalí, Liddell è regista, drammaturga e interprete dei suoi lavori: il suo è considerato un teatro dell’eccesso tra il punk e Goya nero. Il suo linguaggio è violento e surreale, fisico e materico, a tratti ironico e dolce: una drammaturgia che si articola nel corpo, come luogo della violenza e oggetto del sacrificio, nella voce, usata e trattata in modo spericolato, nella musica. Un teatro dalla forte connotazione contemporanea: senonché Liddell con la sua compagnia Atra Bilis Teatro, nell’affrontare senza troppi complimenti le sue ossessioni – la morte, la violenza, la sessualità e il potere necrofilo e buffonesco –, squaderna gli elementi più istintivi e irrazionali dell’essere umano, in particolare femminile, con una cifra arcaica, antica, originaria. Il corpo, la ritualità, la musica - con l’Amen di Henryk Górecki e il Lamento della ninfa di Claudio Monteverdi-, il suono, la voce: tutti elementi che ritroviamo in Tandy, ispirato all’omonimo breve racconto di Anderson ambientato all’inizio del ‘900 nel Mid West statunitense. Una solitaria bambina adotta questo nome dopo aver udito la profezia di un bizzarro straniero: «Chiamati Tandy!». Un nome che diventa il simbolo della mancanza e del bisogno di amore, della disillusione e della melanconia. Temi che Liddell, con il suo teatro contundente e ombroso, affronta biograficamente, mettendo in scena il racconto e creando anche una sua possibile continuazione: in che modo il nome Tandy si imprimerà sul corpo della bambina e potrà determinare il suo futuro?
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