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C'è un'idea precisa dalla quale siete partiti per disegnare i costumi?
Nel mio credo i costumi sono la ‘seconda pelle' dell'attore, anzi in alcuni casi la prima, tenuto conto del ruolo che sta interpretando. In questo senso è fondamentale il dialogo col regista, attraverso il quale si evince quale mondo vuole rappresentare, qual è il contesto in cui si devono muovere i personaggi. Nel caso di questi Masnadieri, Lavia è partito da una lettura che mette in risalto il malessere sociale, già presente nel testo di Schiller e di molti suoi contemporanei, in quel periodo di passaggio tra l'Illuminismo e il Romanticismo; un malessere che stiamo vivendo anche oggi, anche noi in questa fase di passaggio tra la morte delle grandi utopie, il vuoto ideologico e la mancanza di punti di riferimento. Dunque direi che siamo partiti da questo approccio, con l'idea di lavorare attorno a qualcosa che riportasse questa specie di disperazione che traspare dal testo.
Una sorta di attualizzazione?
In qualche senso sì, ma direi che il termine ‘attualizzazione' sia un po' troppo sintetico per indicare il senso con cui abbiamo lavorato a questa edizione. L'utilizzo della pelle, le citazioni di gusto ‘dark', che portato all'eccesso - reiterato - richiamano senz'altro il mondo attuale delle bande metropolitane, qualcosa che si aggancia con l'utilizzo scenografico dei graffiti. Ma il lavoro è stato più complesso, direi più ‘profondo', perché si è trattato di girare attorno a tonalità cromatiche e a un disegno che rispecchiasse, come ho detto, il buio interiore che Schiller rappresenta nel testo.
Voi avevate già lavorato sullo stesso testo nell'edizione del 1982, all'Eliseo, sempre con la regia di Lavia. Ci sono punti di contatto?
Quella fu un'esperienza molto diversa, con un'edizione se vogliamo ‘classica', che probabilmente rifletteva anche un periodo storico e sociale diverso. Da allora sono passati molti anni, anni che ovviamente ‘significano e pesano' e che ci hanno portato a una messa in scena, questa, decisamente differente, sicuramente più cupa e problematica.
Questo ha creato molte difficoltà?
Le difficoltà ci sono sempre e credo che sia anche interessante cimentarsi a distanza di tempo su uno stesso testo, tra l'altro un testo molto ‘presente' nella storia del teatro, in quanto l'inquietudine giovanile è ‘presente' nella storia dell'uomo. Se devo guardare a questa edizione credo che la maggiore difficoltà sia stata nel rimettersi in discussione cercando di non cadere nel ‘già fatto' la dove quell'edizione dell'82 fu un successo epocale, non solo di critica ma, soprattutto, per la rispondenza che incontrò fra il pubblico giovanile. Debbo però confessare che mi è stata di conforto la lunga ‘conoscenza e sintonia' con Lavia, con quale condivido anche alcune ‘osservazioni' del mondo attuale che ha permesso di trovare quelle soluzioni di lettura di costume che, come dicevo prima, è essenziale per realizzare un progetto importante come questo Masnadieri.
Andrea Viotti
Diplomato all'Accademia delle belle arti di Roma, inizia la sua attività negli anni Settanta presso le Sartorie Tirelli e Anna Mode e lavora come assistente ai costumi, tra gli altri, di Piero Tosi, Gabriella Pescucci, Pier Luigi Pizzi. Cultore e studioso di Storia militare, collabora con l'Uffici Storici dell'Esercito e dell' Aeronautica.e, per questi istituti, ha pubblicato numerosi volumi.
Teatrografia
2004 Un, personne et cen milledi F. Però - Il piccolo portinaio di Manfré - La giara di Manfré - 2003 L'etranger di F. Però, L'avaro di G. Lavia2001 Luisa Miller di G. Lavia Teatro San Carlo, Napoli - 2001 Il viaggio di Oreste di F. Però Accademia d'arte drammatica della Calabria - 2000 Lohengrin di F. Però Teatro Regio, Panna - 2000 Edipo Re di G. Lavia T.S.T. Siracusa - 2000 Il Misantropo di G. Lavia Teatro Stabile, Torino - 2000 Sogno di una notte di mezza estate di S. Marcucci Accademia d‘arte drammatica della Calabria
Filmografia
2002 Sospetti 2 di G. Lepre (TV) - 2002 El Alamein di E. Monteleone (Film) - 2002 Mathi/de di N. Mimica (Film) - 2002 Salvo D'Acquisto di A. Sironi (TV) - 2000 Alla rivoluzione sulla due cavalli di M. Sciarra (Film) - 2000 Love and war in t/te apennines di J. K. Harrison (Film) - 2000 Il diario di Matilde Manzoni di L. Capolicchio (Film)
Premi
1984 Premio Jorio - 2003 Globo d'oro - 2004 Globo d'oro
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