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di e con Saverio La Ruina
musiche originali eseguite dal vivo da Roberto Cherillo
disegno luci Dario De Luca
organizzazione Settimio Pisano
orari spettacolo
ore 19.00 | 28 e 29 novembre ore 21.00
produzione Scena Verticale
con il sostegno di MIBAC | Regione Calabria
«Mia madre mi parlava sempre di mio padre e mi raccontava dell'Italia e io ho cominciato a venirci ogni notte in Italia, nei miei sogni. Ho iniziato a sentire il rumore del mare, a immaginare come potesse essere Ischia, le montagne. Conoscevo l'Italia senza averla mai vista».
Chi sono gli Italianesi? Sono i protagonisti di una tragedia sconosciuta, la tragedia di un migliaio di persone internate nei campi di prigionia della ‘Siberia' albanese, figli di tecnici italiani impegnati nella ricostruzione dell'Albania dopo la seconda guerra mondiale, condannati come ‘nemici' del regime comunista. Le loro mogli e i loro figli trattenuti, rinchiusi nei campi, controllati a vista dalla polizia segreta perché di origine italiana.
Dopo la caduta del muro di Berlino sono in 365 ad arrivare finalmente in Italia, reduci da un incubo durato quarant'anni, desiderosi di un ritorno che fosse ritorno a casa. Tuttavia, riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, convinti di essere accolti come eroi, parlano uno stentato italiano e hanno i natali albanesi. Incontrano il rifiuto, conoscono ancora una volta la discriminazione, paradossalmente condannati essere italiani in Albania e albanesi in Italia.
Spettacolo finalista al Premio Riccione per il Teatro 2011.
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