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PINOCCHIO, una fantasia
balletto in un atto e cinque scene
coreografia Giorgio Mancini
con gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma
diretta da Eleonora Abbagnato
musiche di Nicola Piovani, Louis Moreau Gottschalk, Giacomo Puccini
Fiorenzo Carpi, Ludwig Minkus e Pëtr Il’ič Čajkovskij
info e orari
27 dicembre ore 19.00
28 dicembre ore 19.00
durata 60 minuti senza intervallo
biglietti
intero 20€ - ridotto ragazzi under18 10€
Esclusivamente per questo spettacolo, per i possessori di TdR Card e Abbonatale Card,
la tariffa valida è quella applicata per gli spettacoli del Teatro India
Giorgio Mancini, danzatore e coreografo di fama internazionale, ripropone il suo balletto creato per Arte Danza a luglio del 2022 in una versione gioiosa e lieve – destinata alle famiglie per le feste natalizie – riadattata per gli Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Eleonora Abbagnato, della quale sono impegnate tutte le classi, dalla prima all’ottava, con circa 50 allievi in scena, inserendo alcuni passaggi nuovi come la tarantella di Gottschalk che ha realizzato in una versione per ensemble. La favola di Pinocchio viene ripercorsa attraverso i momenti più significativi del racconto originale racchiusi in cinque quadri, tanti quanti le scene in cui è suddiviso il balletto. Nel primo quadro viene rappresentata la nascita del burattino dalle mani di Geppetto, l’arrivo del Grillo parlante e della Fata turchina, figura che accompagnerà il protagonista lungo tutto il balletto; nel secondo quadro Pinocchio assiste allo spettacolo dei burattini di Mangiafuoco e incontra il Gatto e la Volpe; nel terzo il burattino incontra Lucignolo e i bambini cattivi nel Paese dei balocchi; nel quarto viene trasformato in asinello e arriva al circo; nel quinto finisce nel ventre della Balena dove ritrova il suo papà Geppetto col quale riesce a mettersi in salvo e a completare il suo percorso di trasformazione che lo renderà finalmente un bambino. Cinque passaggi in forma di suite distinguono i momenti più significativi che raccontano l’evoluzione del burattino. Nel suo percorso fantasioso il protagonista è accompagnato dalla figura onirica della Fata turchina.
Il balletto non segue una narrazione lineare ma vede salti continui tra realtà e sogno. Queste fantasie, nell’idea del coreografo, rappresentano il desiderio celato di ogni giovane tersicoreo: sono la metafora dell’evoluzione da un corpo che ancora non conosce le proprie potenzialità, come quelle del giovane burattino, fino alla piena libertà e consapevolezza, come quella che acquisisce Pinocchio nel momento in cui diventa un bambino vero. Lo spiega Giorgio Mancini che descrive così il suo percorso con gli allievi della Scuola di Danza: “Lavorare con i giovani mi tocca profondamente, vedo il loro entusiasmo che è una carica di energia enorme. È proprio quell’energia che spinge i giovani allievi di una scuola di danza ad intraprendere il percorso di scoperta lenta, non senza difficoltà e sofferenze, delle proprie capacità tecniche ed espressive. Il mio Pinocchio, gioioso e poetico, mi ha offerto proprio l’opportunità di rendere visibile questa trasformazione del corpo e dell’anima attraverso lo studio e la passione, che sono fondamentali”.
foto di Fabrizio Sansoni
Produzione Teatro dell’Opera di Roma
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