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Rigoletto. La Notte della Maledizione
di e con Marco Baliani
e con Giampaolo Bandini (chitarra), Cesare Chiacchiaretta (fisarmonica)
musiche Giuseppe Verdi, Nino Rota, Cesare Chiacchiaretta
info e orari
ore 20.00
durata 75'
Promo trittico Baliani
Con l’acquisto di un biglietto per uno dei tre spettacoli in scena al Teatro India (Quel giorno. Memorie del 16 ottobre 1943, Rigoletto. La Notte della Maledizione e Frollo) potrai avere un secondo a 12,00€
La nostalgia per la donna amata, la gelosa premura nei confronti della figlia, la sete di vendetta contro chi minaccia la sua purezza: i sentimenti di Rigoletto, che la musica di Verdi ha reso immortali, rivivono nell’animo e nella storia di un clown che si esibisce in un piccolo teatro di periferia. Davanti allo specchio, mentre trasforma col trucco il suo viso, si prepara per una serata speciale, quella in cui si consumerà la sua vendetta, sotto gli occhi di tutti. Pensieri, rancori, ricordi si susseguono in un monologo accompagnato, interrotto e per certi versi ostacolato da una musica sempre presente. Uno dei motivi che mi ha spinto a cogliere questa impresa - racconta Marco Baliani - è stata per me, che da narratore non ho mai la possibilità di calarmi interamente nelle braghe di chicchessia, la gioia di poter rivestire per una volta la pelle di un altro e starci dentro dall’inizio alla fine, occuparmi, a mio modo, di una “rilettura” di un’opera così intensa come Il Rigoletto di Verdi. La seconda motivazione è stata la mia passione per gli esseri del circo, ma quei circhi piccoli, non eclatanti, non amo i “soleil” circensi fatti di effetti speciali e artisti al limite della robotica per la bellezza scultorea e bravura millimetrica del corpo. No, preferisco la rozzezza faticosa ma meravigliosa di quei circhi dove chi strappa i biglietti te lo ritrovi dopo vestito da pagliaccio e il trapezista sa anche fare giocolerie, esseri nomadi, zingarescamente affamati di vita, mi prende uno struggimento totale quando varco quei tendoni, a percepire la fatica quotidiana di un vivere precario ma impeccabile. Volevo fare un omaggio alle cadute, alle sospensioni, alle mancanze di appoggi”.
Foto di Guido Mencari
Produzione Società dei Concerti di Parma in collaborazione con Teatro Regio di Parma
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