Farci.E

FARCI.E
Sorour Darabi

Ideazione, coreografia e performance Sorour Darabi
Disegno luci Yannick Fouassier
Operatore luci Yannick Fouassier o Jean-Marc Ségalen (alternatively)
Sguardo esterno Mathieu Bouvier

info e orari
20.00  Tetto Auditorium
durata 40'

Cosa significa parlare di identità e di genere in una lingua che attribuisce il genere alle parole stesse?

La mia lingua madre, il farsi, nella quale ho iniziato a comprendere il mondo che mi circonda, è priva di genere.
Né gli oggetti né le idee hanno un sesso.
In farsi, la parola "genere" è "جنسیت" (jenssiat), che significa materia.
Se applicato agli oggetti, si riferisce a ciò di cui sono fatti.
Se applicato alle persone, si riferisce al loro sesso.
Quindi, nella mia lingua, il "genere" del tavolo è il legno.
E il mio genere è pelle, carne, ossa, muscoli, sangue, vene, capelli, cellule...
Allora, di che cosa è fatta la parola "genere"? Qual è il sesso del "genere"?
In francese, quando non si può dare un nome a qualcosa lo si chiama "une chose", una cosa.
Quindi, un corpo cui non si può attribuire un genere è una cosa?
Cosa è femminile in francese... Quindi tutte le cose sono femminili?

Ma la parola femminile è maschile.

Produzione Météores
Coproduzione Festival Montpellier Danse, ICI-CCN Montpellier Occitanie / Pyrénées Méditerranée
Con il supporto di CN D Centre national de la danse - Pantin in the frame of a residency, Honolulu-Nantes e Théâtre de Vanves

Si ringrazia Loïc Touze, Raïssa Kim, Florence Diry, Pauline Brun, Jule Flierl, Clair. E Olivelli, Zar Amir Ebrahimi, Charlotte Giteau, Sandrine Barrasso