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Motus
Tutto Brucia
ideazione e regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande
con Silvia Calderoni, Stefania Tansini e R.Y.F. (Francesca Morello) alle musiche
testi delle lyrics Ilenia Caleo e R.Y.F. (Francesca Morello)
ricerca drammaturgica Ilenia Caleo
info e orari
ore 20.00
lunedì riposo
durata 70'
biglietti
intero 18 euro - ridotto 12 euro
GREEN PASS OBBLIGATORIO
Coloro che non fossero in possesso di certificazione verde Covid-19 non avranno il rimborso del biglietto. Per maggiori informazioni consulta le linee guida del Teatro di Roma.
sabato 11 settembre ore 18.00
ingresso libero con prenotazione obbligatoria
Regina della notte infiamma le stelle.
Quante torce: tutto brucia.
Sono abbagliata, tanto meglio.
È dunque così che un mondo finisce? Motus debutta a Roma con lo spettacolo Tutto Brucia, una riscrittura delle Troiane di Euripide – attraverso le parole di J. P. Sartre, Judith Butler, Ernesto De Martino, Edoardo Viveiros de Castro, NoViolet Bulawayo, Donna Haraway – che aggiunge un tassello nello scavo, compiuto dalla compagnia, delle figure del tragico. Le Troiane inizia con una fine. Il conflitto è alle spalle, Ilio è già stata distrutta. Ciò che resta, tra le rovine, sono gli spettri del passato che ancora agitano il presente. Il futuro è incerto, e pericoloso – eppure, ancora tutto da immaginare. La pandemia, il disastro climatico, le migrazioni: questo tempo dell’Antropocene ha la forma di un campo di tende dove le prigioniere aspettano di essere fatte schiave. Il corpo rotto di Ecuba, la parola profetica di Cassandra, che vede oltre la fine, il grido spettrale di Polissena, l’invocazione ai morti di Andromaca, le violenze subite da Elena e infine il corpo più fragile e inerme, quello del bambino, Astianatte – danno voce ai soggetti più esposti e vulnerabili. Quali vite contano? Cosa rende una vita degna di lutto? In uno spazio vuoto, coperto da cenere e cadaveri di mostri marini, emerge la questione della vulnerabilità radicale. Gli elementi naturali compongono un paesaggio emotivo: in questo orizzonte postumano sono il fiume, il bosco, la polvere a piangere. È attraverso il dolore che i personaggi nella scena tragica si trasformano materialmente – divengono altro da sé. Una metamorfosi che, solo se affronta il lutto e il dolore, apre verso altre possibili forme. E scrive il mondo che verrà.
cura dei testi e sottotitoli Daniela Nicolò
direzione tecnica e luci Simona Gallo
ambienti sonori Demetrio Cecchitelli
design del suono live Enrico Casagrande
fonica Martina Ciavatta
assistenza tecnica Francesco Zanuccoli
props e sculture sceniche _vvxxii
video e grafica Vladimir Bertozzi
produzione Elisa Bartolucci con Francesca Raimondi
organizzazione e logistica Shaila Chenet
promozione e comunicazione Marta Lovato con Francesca Lombardi
ufficio stampa comunicattive.it
distribuzione internazionale Lisa Gilardino
produzione Motus e Teatro di Roma – Teatro Nazionale con Kunstencentrum Vooruit vzw (BE) in collaborazione con Short Theatre 2021
progetto di residenza condiviso da L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna e Santarcangelo dei Teatri
in collaborazione con AMAT e Comune di Fabriano nell’ambito di “MarcheinVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma” progetto di Mibact e Regione Marche coordinato da Consorzio Marche Spettacolo
con il sostegno di MiC, Regione Emilia-Romagna
si ringraziano HĒI black fashion, Gruppo IVAS
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