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Bernard-Marie Koltès
(1948/1989), uno degli autori più importanti del ventesimo secolo, ha rinnovato la scrittura e la ragione d' essere del teatro attraverso un lessico e un uso della frase testimoni di un linguaggio contemporaneo e, allo stesso tempo di una perfetta lingua francese. Tutto questo attraverso un senso profondo della metafora e dell'allegoria, strutture drammatiche originali,
universalità di temi mitici, ma anche assolutamente attuali, attraverso la scelta di una realtà ai margini che egli pone al centro e, infine, attraverso lo sguardo visionario di un poeta sul mondo.
Bernard-Marie Koltès, i cui testi sono tradotti in una trentina di lingue, è il drammaturgo francese contemporaneo più rappresentato al mondo.
Nella ricorrenza del ventennale della morte - occasione di svariate celebrazioni ed iniziative editoriali livello europeo in memoria dello scrittore, Il Teatro di Roma ricorda Koltès attraverso un progetto che mira a disegnare in maniera quanto più precisa possibile una mappa dell'universo koltèsiano.
prezzi biglietti
intero 10,00 euro
ridotto scuole 5,00 euro
con l'acquisto del biglietto del I° spettacolo sarà possibile vedere gli altri due a prezzo ridotto
Voci sorde
di Bernard-Marie Koltès
traduzione Luca Scarlini
con Lino Guanciale, Diana Manea, Luca Micheletti, Claudia Scaravonati
costumi Gianluca Sbicca
spazio scenico Marta Montevecchi
regia Claudio Longhi
orari spettacolo
1 dicembre ore 19.30
2 e 4 dicembre ore 20.30
Il primo capitolo del "progetto Koltès" è l'allestimento di Voci sorde (Des voix sourdes, 1974): una vicenda di tradimenti e di denaro, aderente, a prima vista, allo stereotipo della commedia da salotto, con qualche eco strindberghiano. Del resto, l'ambientazione tipica del dramma borghese, stretto fra quattro pareti, è presto sottoposta ad una disintegrazione che produce un'oscillazione tra interno ed esterno, luce ed ombra, situazioni "dello spazio" e "dell'animo". I quattro protagonisti (meglio sarebbe dire le quattro "voci protagoniste", dato che il testo nasce come radiodramma) del cruento e morboso rito di corteggiamento e furto (d'oro e d'anime) si muovono fatalmente l'uno verso l'altro in un desolato universo che rimanda a quello della Solitude, scritta solo dodici anni dopo, dominato da «rapporti brutali fra gli uomini e gli animali».
Sallinger
di Bernard-Marie Koltès
traduzione di Franco Quadri e Cherif
con Donatella Allegro, Valentina Bartolo, Fausto Cabra, Lino Guanciale, Diana Manea, Adolfo Micheletti, Luca Micheletti, Claudia Scaravonati
costumi Gianluca Sbicca
spazio scenico Marta Montevecchi
regia Claudio Longhi
prima nazionale
orari spettacolo
1 dicembre ore 21.00
2 e 4 dicembre ore 22.00
3 e 6 dicembre ore 20.30
Il titolo di quest'opera di Koltès è uno scoperto omaggio allo scrittore americano Jerome David Salinger (intestatario di un titolo-dedica che pure ne distorce un poco il cognome), autore del celeberrimo libro "cult" Il giovane Holden del 1951.
La pièce affronta il tema del declino del modello di vita americano radiografando il crollo di una famiglia, turbata per la scomparsa di uno dei tre figli, morto suicida in segno di protesta.
Sallinger, per la sua forza drammaturgica e l'imprescindibilità delle questioni morali che pone, è adatto ad essere presentato come "punta di diamante" e al contempo come chiave di volta di un progetto dedicato all'autore di Metz, nel segno di una ricerca del rapporto dell'individuo con la società cui appartiene.
Nella solitudine dei campi di cotone
di Bernard-Marie Koltès
traduzione di Anna Barbera
con Lino Guanciale e Luca Micheletti
costumi Gianluca Sbicca
spazio scenico Marta Montevecchi
regia Claudio Longhi
orari spettacolo
1 dicembre ore 23.00
3 e 6 dicembre ore 22.30
La difficoltà di discernimento e comunicazione dei bisogni e delle pulsioni, l'inadeguatezza dei soggetti di fronte all'insostenibile e deflagrante potere di verità del linguaggio, la necessità di mascherare le parole e occultarne il senso, tutto questo è la materia attorno a cui Koltès organizza, in una sofisticata parodia della scrittura drammatica borghese francese del XIX secolo, uno dei suoi capolavori: Nella solitudine dei campi di cotone.
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