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Un nemico del popolo
di Henrik Ibsen
traduzione Luigi Squarzina
regia Massimo Popolizio
con Massimo Popolizio e Maria Paiato
e con Tommaso Cardarelli, Francesca Ciocchetti,
Martin Chishimba, Maria Laila Fernandez
Paolo Musio, Michele Nani, Francesco Bolo Rossini
e Flavio Francucci/ Luca Mascolo, Cosimo Frascella
Duilio Paciello, Francesco Santagada, Gabriele Zecchiaroli
orari spettacolo
prima ore 21.00
martedì e venerdì ore 21.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
durata 1 ora e 50'
Applaudito da oltre 17.000 spettatori per 31 repliche nella scorsa stagione, torna sul palco dell’Argentina Un nemico del popolo, lo straordinario viaggio etico-politico del Dottor Stockmann, creatura nata dalla penna di Henrik Ibsen e portata alla vita dall’energia e della sapienza di Massimo Popolizio, regista e interprete dell’acclamato allestimento. In scena il dilemma morale che divide due fratelli in una lotta politica senza esclusione di colpi.
Un Ibsen da record, applaudito da oltre 17.000 spettatori per 31 repliche nella passata Stagione, ritorna con l’allestimento energico e potente di Un nemico del popolo diretto e interpretato da Massimo Popolizio, che firma lo straordinario successo di questa impresa teatrale dal respiro etico-politico. Una produzione del Teatro di Roma premiata non soltanto al botteghino ma intercettata dalla sensibilità del pubblico e della critica per la qualità dell’operazione, che replica la formidabile accoglienza dell’acclamato e pluripremiato Ragazzi di vita. Con il classico ibseniano Massimo Popolizio restituisce con slancio, modernità e senso della parodia lo scontro tra fratelli, la corruzione del potere e la contaminazione ambientale, temi ancora attuali in grado di parlarci del nostro tempo. Lo spettacolo infatti racconta con spietata lungimiranza il rischio che ogni società democratica corre quando chi la guida è corrotto, e la maggioranza soggiace all’autorità pur di salvaguardare l’interesse personale. Dunque, un testo classico fortemente contemporaneo che Popolizio sceglie di ambientare non nella Norvegia del 1882, ma in un’immaginaria contea americana degli anni Venti. Nella cittadina è stato costruito uno stabilimento termale che rappresenta il riscatto per il territorio, offrendo lavoro agli abitanti di un paese depresso economicamente. Ma sorge un conflitto politico e morale che contrappone due fratelli: il medico Thomas Stockmann, interpretato dallo stesso Popolizio, direttore dello stabilimento, e il sindaco Peter Stockmann, una sublime e leggiadra Maria Paiato in abiti maschili.
Thomas scopre che le acque termali sono causa di inquinamento, Peter, politicamente insabbiatore, tenta invano di convincerlo che la sua denuncia porrà fine ai sogni collettivi di benessere.
Il racconto è popolato dai personaggi – dodici attori al fianco dei protagonisti, in costante equilibrio su note di tenerezza e umanità – che sembrano vivere in apparente armonia, ma la cui esistenza sarà irrimediabilmente “inquinata”, come le acque sulle quali si basa l’economia e la prosperità della cittadina.
Lo spettacolo – che prosegue il suo viaggio con una lunga tournée nei maggiori teatri italiani– vince un’enorme sfida, non scontata e con risultati d’eccezione: dare vita a un testo di fine Ottocento e far sì che incontri l’entusiasmo degli spettatori di oggi.
scene Marco Rossi - costumi Gianluca Sbicca - luci Luigi Biondi
suono Maurizio Capitini - video Lorenzo Bruno e Igor Renzetti - assistente alla regia Giacomo Bisordi
Produzione Teatro di Roma - Teatro Nazionale
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