Marzapane
Un fulmine sarà pure potente... Ma è un attimo
Compagnia teatrale MaTeMù/CIES
Scritto e diretto da Gabriele Linari
Movimento scenico Silvia Salusest
Aiuto regia Adriano Rossi
Elaborazione grafica Sminz
con Ali Bhatti, Francesco Bovalino, Marta Di Lillo
Janet Ferramo, Francesca Nebbia, Lorenzo Primavera
Flavia Sardelli, Silvia Stellacci.
info e orario
ore 21.00
prenotazione (obbligatoria) 0677264611 – eventi@cies.it
biglietti
7 euro donazione a sostegno di Fondo Cultura di MaTeMù
Il Cies Onlus e Matemù
con il contributo della Fondazione Alta Mane Italia e del Municipio Roma I Centro.
Gli otto giovanissimi attori della Compagnia Matemù, dopo il successo del primo spettacolo (#LORO, 2017), tornano in scena con una performance fatta di immagini e parole a volte assurde ma che parlano con illuminante chiarezza del pericoloso “stallo” in cui stiamo piombando.
Lo spettacolo rientra nell'ambito del progetto "LE ROSE - They must have bread but they must have roses, too", finanziato dalla Fondazione Alta Mane Italia.
Marzapane parla di tutto quello che, negli anni passati, ci è stato tolto, degli spazi culturali che sono stati chiusi e mai più riaperti, di un mondo che muore lentamente in un'indifferenza che si veste di piccole, infruttuose, false possibilità.
Nella casa di Marzapane c'è un odore buono, dolce, promettente. La casa di Marzapane, quindi, è una promessa, un'occasione. Immersa in un nulla indefinito, è un confortevole contenitore: per idee, iniziative, speranze che faticano a nascere per gli otto giovani protagonisti. In bilico tra favola e incubo, Marzapane parla di promesse mancate, del tempo che corre, delle occasioni dolci che ci imprigionano.
Fino a quando siamo “giovani” (quella categoria dell'essere umano i cui confini sono sempre meno definiti, legati a possibilità offerte da concorsi, festival, contenitori di vario genere)?
Marzapane è il canto ironico e disperato di una generazione che riceve promesse impossibili da mantenere: se il mondo di “fuori” non ha più nulla da dare, che faremo in questo “dentro” che ci sembra donato? Un valzer di impossibili azioni, lo statico ripetere di attese sempre meno produttive, la fotografia – a volte comica – di un'aridità incombente. Marzapane parla anche di tutto quello che, negli anni passati, ci è stato tolto, degli spazi culturali che sono stati chiusi e mai più riaperti, di un mondo che muore lentamente in un'indifferenza che si veste di piccole, infruttuose, false possibilità.
Non un pianto, tuttavia. Piuttosto un'atroce risata.
Durante la serata saranno raccolti fondi per la creazione di "MaTeCult", il Fondo Cultura di MaTeMù. Con il tuo contributo i ragazzi e le ragazze che frequentano MaTeMù potranno visitare gratuitamente per tutto l'anno mostre e musei, oppure partecipare a serate teatrali, vedere spettacoli al cinema o visitare i principali monumenti di Roma (e non solo).
Siamo convinti che la cultura chiami cultura.
Ma in Italia, purtroppo, non c'è equità di accesso alla cultura; e ciò contribuisce a tenere fermo, bloccato, l’ascensore sociale. Sblocchiamolo insieme.
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