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LA COMETA
spettacolo ispirato alla vita e all’opera di Bruno Schulz
di Teresa e Andrzej Wełmiński
con Monica Barrio, Nick Halliwell, Andzik Kowalczyk, Julia Nicolau
Laura Pasetti, Lawrence Stanley, Teresa Wełmińska, Andrzej Wełmiński, Kasia Welminska, Adam Wojtowicz
direzione tecnica Manuel Frenda
info e orario
ore 20.00 ingresso libero con prenotazione obbligatoria
spettacolo in lingua italo-inglese
Nell’ambito del 17. Festival della cultura polacca - l’Istituto Polacco di Roma
in collaborazione con Teatro di Roma - Teatro Nazionale
Spettacolo di Teresa e Andrzej Welminski, ispirato alla vita e all’opera di Bruno Schulz, uno dei più celebri scrittori polacchi del XX secolo. In scena dieci attori, con oggetti e marionette, immersi in un assurdo mondo del terrore in cui la materia vivente si mescola con l’inanimato.
La pratica teatrale dei creatori dello spettacolo, Teresa e Andrzej Wełmiński, proviene dalla partecipazione creativa al leggendaria compagnia teatrale polacca Cricot 2 di Tadeusz Kantor a partire dal 1970 e, dopo lo scioglimento della compagnia nel 1992, dalla continuazione dell’attività teatrale attraverso spettacoli realizzati in proprio. Continuità e trasgressione, scomposizione dell’organizzazione narrativa, montaggio parallelo, caos e disciplina, metamorfosi e ciclicità sono gli elementi principali del loro teatro.
La cometa è il titolo di un enigmatico racconto di Bruno Schulz sulle scoperte scientifiche, i cambiamenti sociali e la magia, che contiene la descrizione di un’imminente apocalisse ed è inquietantemente moderno e attuale.
La storia narra di Jakub, il padre di Schulz, che affascinato dalle scoperte scientifiche conduce vari esperimenti allo scopo di indagare i segreti della vita (gli esperimenti con l’elettricità si mescolano al sapere esoterico, al mesmerismo ecc.) e organizza misteriose dimostrazioni in laboratorio di fronte a un pubblico stupefatto. Con il tempo questi spettacoli iniziano ad assumere un carattere che rimanda alla magia e all’illusionismo, con un retrogusto di giocoleria parodistica. Un giorno in città si diffonde l’incredibile eppure autentica notizia della prossima fine del mondo. In cielo appare una cometa e si avvicina l’ineluttabile, tragico finale.
Immagini anticipate della catastrofe in una messa in scena a effetto, pianto e stridore di denti.
Lo spettacolo La cometa è ispirato all’opera e alla vita di Bruno Schulz ma non è la trasposizione sulla scena del suo racconto, non è una semplice illustrazione dell’opera letteraria ma piuttosto un suo commento parallelo, pieno di infinite digressioni e riferimenti. È uno studio particolare sulla nostra percezione del mondo, sulla natura dei ricordi, sul carattere dell’identità dell’essere umano. La materia animata si mescola con quella inanimata, gli oggetti e le forme biologiche si assimilano o sono sottoposti ad antropomorfizzazione e la finzione si confonde con la realtà.
Lo spettacolo è infatti una componente di un insieme più grande e come ogni altra cosa si trova in una sorta di continuum, dove vigono i principi della continuità.
Gli oggetti e le macchine sono creati appositamente e hanno la loro personalità, raccontano le proprie storie. Un elemento importante dello spettacolo è l’animazione degli oggetti e le conseguenti trasformazioni e metamorfosi dello spazio.
I Wełmiński non hanno una propria compagnia teatrale stabile; lavorando in molte parti del mondo con giovani e artisti di varie discipline, incoraggiano la nascita di piccoli collettivi informali. Persone motivate da una passione disinteressata si uniscono a gruppi artistici di varie generazioni, tradizioni e impostazioni. Piuttosto spesso i forti legami tra questi gruppi durano a lungo e portano all’espansione di un progetto, alla sua evoluzione e trasmutazione, fino al raggiungimento di un lavoro pienamente maturo, che può essere presentato al pubblico dei festival internazionali.
Le attività si basano sulle caratteristiche specifiche dei luoghi e sulle individuali capacità, talenti, predisposizioni e possibilità dei partecipanti. I metodi da loro adottati rompono i limiti delle convenzioni, rifacendosi a un’idea di teatro autonomo, per il quale tutti gli elementi dell’opera sono sullo stesso piano, rimandando ai principi fondamentali dell’arte contemporanea, sottolineando il ruolo del rischio, della creatività, dell’incertezza, dell’irreversibilità e della corresponsabilità per la forma definitiva dello spettacolo. Lo scontro tra le varie convenzioni teatrali e i riferimenti al teatro orientale sono delle soluzioni che favoriscono l’anti-illusionismo e che rompono i modi della narrazione comunemente utilizzati.
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Bruno Schulz (1892 1942) Scrittore polacco, grafico, pittore, disegnatore e critico letterario di origine ebraica. Insegnante di disegno, autore di due raccolte di racconti che gli hanno assicurato un posto duraturo nella storia della letteratura mondiale.
Nei suoi racconti ha immortalato la natia Drohobycz, una piccola cittadina galiziana vicino a Leopoli, collocandola al di fuori del tempo. Tutte le sue storie rimandano all’inconscio dell’essere umano, utilizzando il linguaggio dei miti e dei simboli.
La prosa di Bruno Schulz viene posta accanto alle opere di scrittori come Alfred Kubin, Franz Kafka, Leonora Carrington, Rainer Maria Rilke. Tra gli autori che si sono ispirati alla sua opera troviamo: Salman Rushdie, Cyntia Ozick, Jonathan Safran Foer, Philip Roth, Danilo Kiš, Nicole Krauss e Roberto Bolaño. Schulz fu assassinato in una via di Drohobycz da un ufficiale delle SS nel novembre 1942.
Teresa Wełmińska Attrice, regista. Laureata in medicina a Cracovia. Negli anni 1976-1990 ha collaborato con Tadeusz Kantor e ha recitato negli spettacoli del Cricot 2: La classe morta, Dove sono le nevi di un tempo, Wielopole, Wielopole, Crepino gli artisti, Non tornerò più qui e Oggi è il mio compleanno. Dal 1990 realizza spettacoli e tiene laboratori teatrali insieme ad Andrzej Wełmiński.
Andrzej Wełmiński Si occupa di disegno, pittura, fotografia, crea oggetti e installazioni. Collabora con la Galeria Foksal e la Galeria Krzysztofory. Attore, regista. Ha lavorato con Tadeusz Kantor e negli anni 1970-1990 ha preso parte a tutti gli spettacoli e le tournée della compagnia Cricot 2. Con la moglie Teresa Wełmińska ha realizzato gli spettacoli: Maniaci con gli attori del teatro Cricot 2, 1993; America cioè non ti guardare indietro con gli attori del teatro Cricot 2, 1995; Il demone del movimento al Teatr Polski di Bydgoszcz, 1996; Il macello, da Sławomir Mrożek al Teatr Polski di Bydgoszcz, 1997; Da liegt der Hund begraben - Germanias Halluzinationen al Theater Rampe di Stoccarda, 1997; 1999; Hydromaschinen Prozession, azione teatrale all’aperto nell’ambito dell’iniziativa “stadt im fluss” su commissione della città di Esslingen, 2005; Il passato è passato e così passano tutte le storie... con gli attori del teatro Cricot 2, 2007; Traumatikon, al Rose Bruford College, Londyn, 2011; Flammarion, a La MaMa Spoleto, 2011; Pages from the Book of… al Rose Bruford College, Londyn, 2012; Contro il Nulla o 3 cm su una testa vuota... al Rose Bruford College, Londra, 2014; Schizzi dalla Transilvania o La malinconia dell’uovo nero, all’Universitatea Babes Bolai di Cluj-Napoca, 2015; Geroglifici di paglia al Teatro Eugene Ionesco di Chișinău, International Festival ClassFest, 2015; Lacci, Ombre, Manichini al Teatro Libero Palermo, 2015; Et in Arcadia Ego, al Cricoteka, Cracovia, 2015; Bread and Bird or Nine Persian Miniatures (2015) a Teheran; Et in Arcadia Ego II, al Rose Bruford College, Londra; Hubble Bubble and other Persian Miniatures (2017) a Teheran, per il 20 International Iran Universities Festival; La cometa (2017) al Cricoteka, Cracovia; Limbo (2019) a Londra.
Teresa e Andrzej Wełmiński tengono lezioni e seminari di storia, teoria (filosofia) e pratiche sceniche del teatro Cricot 2. I loro laboratori si sono tenuti, tra l’altro, a Stoccarda, Romainmotier, alla Rote Fabryk di Zurigo, all’Accademia Teatro Dimitri di Verscio, alla Loughborough University UK, all’University of Washington USA, alla Yale University, al Rose Bruford College di Londra e all’Università di Teheran.
Lo spettacolo è co-finanziato dal Ministero della Cultura e del Patrimonio Nazionale della Repubblica di Polonia, dal Fondo per la Promozione della Cultura
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