Il 14 e il 15 settembre al Teatro Argentina a rivitalizzare il dialogo internazionale
in arrivo la Russia con Il revisore di Gogol’, nell’originale trasposizione del georgiano Robert Sturua,
interpretato dal leggendario attore russo Aleksandr Kaljagin
IL REVISORE. UNA VERSIONE
di Nikolaj Gogol’
regia Robert Sturua
con Aleksandr Kaljagin
e con Fëdor Bavtrikov, Natalija Blagich, Artem Blinov, Timofej Dunaev,
Cristina Gagua, Andrej Kondakov, Ivan Kosičkin, Kirill Loskutov, Elizaveta Ryžich,
Evgenij Ševčenko, Vladimir Skvorcov, Grigorij Starostin, Sergej Tongur, Aleksandr Žogol’
progetto scenografico Aleksandr Borovskij - luci Andrej Abramov - coreografie Konstantin Mišin
musiche di Gija Kančeli, Giuseppe Verdi, Franz Schubert, Duke Ellington, Astor Piazzolla, Krzysztof Penderecki
Produzione Teatro ET CETERA di Mosca
Spettacolo in lingua originale con sottotitoli in italiano
Il palcoscenico del Teatro Argentina si apre al dialogo culturale tra l’Italia e la Russia proponendo il 14 (ore 21) e il 15 settembre (ore 19) lo spettacolo IL REVISORE. UNA VERSIONE, capolavoro dello scrittore Nikolaj Gogol’, un’opera di graffiante denuncia della corruzione pubblica, nella trasposizione attualizzata dal regista georgiano Robert Sturua. Ad interpretare il ruolo principale di Chlestakov, Aleksandr Kaljagin, leggendario attore russo di grande tradizione e dalla brillante carriera cinematografica, anche fondatore e direttore del Teatro ET CETERA di Mosca.
Grottesca e satirica, l’opera è una commedia degli equivoci che mette alla berlina la corrotta burocrazia di una cittadina zarista, presa al laccio dai suoi stessi inganni. La prima rappresentazione dello spettacolo risale al 1836 nel famoso Teatro Aleksandrinskij a San Pietroburgo. L’autore scrisse la seconda redazione nel 1841 proprio a Roma dove trascorse circa sei anni (dal 1837 al 1842) e dove compose un altro dei suoi capolavori, il poema Le anime morte.
Considerata tra le commedie più importanti del teatro russo, Il revisore di Gogol’ è la storia di come un piccolo funzionario viene scambiato per un importante ispettore inviato da San Pietroburgo, la capitale, a far luce su abusi amministrativi. Un esilarante equivoco attraverso questo “ignoto personaggio” che assurge a protagonista di un giallo, generando ipocrisie, malaffare e meschinità sullo sfondo di una desolante mediocrità umana. Siamo in una remota cittadina dell’Impero Russo, improvvisamente risvegliata dal torpore della sua quotidianità di malefatte, disonestà, prevaricazioni. Tutti sono in fermento e impauriti dall’arrivo del revisore. E tutti si riveleranno corrotti, profittatori, affaristi, sfruttatori. Personaggi che Gogol’ raffigura attraverso il riso e la comicità al servizio di un giovinastro che, comprendendo da subito i benefici della situazione, metterà a nudo la propria piccolezza morale.
Un’opera teatrale satirica scritta nel 1836, con stile visionario e fantastico, ma contemporanea ed emblematica delle tensioni delle società moderne: le aspirazioni e le ambizioni degli individui; la violenza, l’ingiustizia e il sopruso che dominano l’esistenza. Così, l’adattamento della pièce in questa versione originale e attualizzata dal regista Robert Sturua, che ha intitolato Il revisore. Una versione, appare come una monumentale sintesi artistica di generi diversi, un esempio di commedia dell’arte, lontana 200 anni, eppure vicinissima a noi. Il teatro gogoliano risuona vivace, e non solo letterario, nel suo tentativo di indicare attraverso la comicità una via per correggere, rimuovere, modificare meschinità e ipocrisie del nostro tempo presente. Gogol’ definì il riso come l’unico personaggio ammodo della commedia. E il cast di interpreti trasmette al pubblico proprio questo sentimento universale riassumibile nella formula: “fa tanto ridere da mettere paura!”.
Lo spettacolo si inserisce nel programma di attività Stagioni Russe, il festival dedicato alla cultura russa in Italia che apre nuove opportunità per il dialogo interculturale.
Il revisore. Una versione inaugura il percorso di stagione SCENE DAL MONDO portando sulla scena, dalla Croazia, Apoxymenos del Teatro di Zagabria, un racconto in danza di popoli venuti dal mare, tra vita e morte; dalla Corea il mondo visto dagli occhi di una bambina con Dallae’s Story, diretto da Hyun-san Jo, uno spettacolo senza parole con marionette e attori; dagli Stati Uniti il progetto newyorkese OnStage! festival per esplorare il teatro americano indipendente “Off Off” in Italia. La tragedia dell’Afghanistan ripercorsa dall’epopea teatrale sul rapporto con l’Occidente, la storia dal 1842 ad oggi raccontata da Bruni/ De Capitani; l’inglese Declan Donnellan con La tragedia del vendicatore, pulp elisabettiano di Middleton, intrighi, corruzione, potere in una corte del Seicento molto contemporanea; l’incontro italo-cinese con la Turandot di Puccini realizzata con l’Opera di Pechino; Gioie e dolori nella vita delle giraffe del portoghese Tiago Rodrigues.
TEATRO DI ROMA _ Teatro Argentina_ Largo di Torre Argentina, Roma
Biglietteria: 06.684.000.311/314 www.teatrodiroma.net _
Biglietti: platea 25 euro - ridotto 20 euro _ palchi 15 euro - ridotto 10 euro
Orario spettacolo: 14 settembre ore 21.00 _ 15 settembre ore 19.00
Ufficio Stampa Teatro di Roma:
Amelia Realino 06.684.000.308 I 345.4465117 ufficiostampa@teatrodiroma.net
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