documenti collegati
Settimo Cielo è stato scritto per la compagnia Join Stock Theatre Group tra il 1978 e il 1979. Il metodo di lavoro della compagnia per costruire uno spettacolo è quello di organizzare un laboratorio in cui drammaturgo/a, regista, attori e attrici approfondiscono un particolare argomento. Poi il drammaturgo si isola per scrivere il testo, prima di ricongiungersi con la compagnia per le prove e per un periodo di riscrittura. Nel caso di Settimo Cielo il laboratorio è durato tre settimane, il periodo di scrittura dodici, le prove sei.
Il laboratorio per costruire Settimo Cielo era sulla politica del sesso.
Questo significa che il punto di partenza per la nostra ricerca era parlare di noi stessi e condividere i nostri comportamenti e le nostre esperienze molto diversi tra loro.
Esplorammo anche gli stereotipi e l’inversione dei ruoli attraverso giochi e improvvisazioni, leggemmo libri e parlammo con altre persone esterne a noi.
Anche se le situazioni e i personaggi del testo non si sono sviluppati nel laboratorio, quest’opera si fonda profondamente su questo materiale e non avrei scritto lo stesso testo senza tutto ciò.
Quando andai a scrivere il testo, tornai su un’idea che era stata toccata brevemente durante il laboratorio: il parallelo tra oppressione coloniale e sessuale, quello che Genet chiama “la mentalità coloniale o femminile della repressione interiorizzata”.
Così il primo atto di Settimo Cielo si svolge nell’Africa Vittoriana dove Clive, l’uomo bianco, impone i suoi ideali alla sua famiglia e ai nativi. Betty, la moglie di Clive, è interpretata da un uomo perché vuole essere quello che gli uomini vogliono che lei sia. E allo stesso modo Joshua, il servo nero, è interpretato da un uomo bianco perché vuole essere ciò che i bianchi vogliono che lui sia. Betty non si considera una donna e neanche Joshua si considera un nero.
Edward, il figlio di Clive, è interpretato da una donna per una ragione differente che in parte ha a che fare con la convenzione del teatro di far interpretare ruoli da ragazzi da donne (Peter Pan, drammi radiofonici, ecc.)e in parte serve ad evidenziare il modo in cui Clive prova a imporgli i tradizionali comportamenti maschili. In tutto il primo atto Clive lotta per conservare il mondo che vuole vedere – una moglie fedele, un figlio virile. L’omosessualità di Harry è oltraggiosa, quella di Ellen invisibile. Provando il testo per la prima volta eravamo inizialmente colpiti da quanto fosse divertente il primo atto e in seguito dalla sofferenza delle relazioni - che poi diventarono più divertenti di quando erano sembrate puramente farsesche.
Il secondo atto è ambientato a Londra nel 1979 – qui è dove volevo che la storia finisse, nel cambiamento della sessualità del nostro tempo. Betty è una donna di mezza età, Edward e Victoria sono cresciuti. Sono passati cento anni, ma per i personaggi solo 25. Questo per due ragioni. Sentivo che il primo atto sarebbe stato più forte ambientato in epoca vittoriana, all’apice del colonialismo, piuttosto che nell’Africa degli anni ‘50. E quando la compagnia parlava della propria infanzia, degli atteggiamenti nei confronti del sesso e del matrimonio che gli erano stati insegnati quando erano piccoli, ognuno sentiva di essere cresciuto con delle prospettive molto convenzionali, quasi vittoriane e tutti sentivano che nei propri percorsi di vita di avevano vissuto grandi cambiamenti e fatto grandi scoperte.
Il primo atto, come la società che mostra, è dominato dall’uomo e saldamente strutturato. Nel secondo atto arriva più energia dalle donne e dai gay. Le incertezze e i cambiamenti della società, un sentire più femminile e meno autoritario si riflettono nella struttura più morbida dell’atto. Betty, Edward e Victoria, cambiano rispetto alle rigide posizioni su cui li avevamo lasciati nel primo atto, in parte grazie agli incontri con Gerry e Lin.
Di fatto tutti i personaggi in questo atto cambiano un po’ in meglio. Se nel primo atto gli uomini tentavano duramente di mantenere il controllo, nel secondo tentano duramente di lasciarsi andare. Martin domina Victoria, nonostante le sue dichiarazioni di simpatia per il femminismo; la fine amara del colonialismo appare col fratello soldato di Lin, che muore nell’Irlanda del Nord. Betty ora è interpretata da una donna, mentre a poco a poco diventa reale a se stessa. Cathy è interpretata da un uomo, in parte come semplice rovesciamento di Edward interpretato da una donna nel primo atto, in parte perché la stazza e la presenza di un uomo sul palco mi sembrava appropriata alla forza emozionale di un/a bambino/a e poi, come con Edward, per mostrare più chiaramente i problemi relativi all’apprendimento di quello che è considerato un comportamento corretto per una ragazza.
È essenziale che nel I atto Joshua sia interpretato da un bianco, Betty da un uomo, Edward da una donna, e nel II atto Cathy da un uomo.
La distribuzione dei doppi ruoli tra primo e secondo atto può essere fatta in qualunque modo sembri opportuno ad ogni singola produzione.
C.C. 1983
(Traduzione di Giorgina Pi)
News
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Il compratore di anime morte
-
“L’eco der core” Roma com’era, Roma com’è nei testi e nelle canzoni di Roma
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Una giornata fatale del danzatore Gregorio Samsa
-
Roma in versi
-
È nato il nuovo canale Instagram della Fondazione Teatro di Roma!
-
Teatro di Roma, nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione
-
Il Teatro di Roma diventa Fondazione
-
Carta Giovani Nazionale
-
Art Bonus - Sostieni il tuo teatro!