dal venerdì alla domenica ore 15.30-18.30
25 settembre ore 18/19 – 2 ottobre ore 15.30/18 – 17 ottobre ore 17/19 – 1 novembre 15.30/18
ingresso libero
un progetto a cura di Maurizio Panici e Tiziano Panici
opere in mostra di Pomodoro – Ciacciofera – Fario
foto di Marco Delogu – Massimo Achilli – Manuela Giusto – Tommaso Le Pera
arti visive Flavio (SOLO) Carbonaro – Loris Dogana – Daniela Giarratana – Cristina Gardumi – Peach Branch – Michele Santini
percorso audiovisivo a cura di Francesco Frangipane
scenografie virtuali di Andrea Giansanti
direzione organizzativa Manuela Giusto
consulenza e supervisione Marzia G. Lea Pacella
foto di copertina Paolo Porto
Il progetto EPIFANIE è pensato per essere un corpus multidisciplinare e multimediale in cui le arti plastiche, figurative, letterarie, audiovisive interagiscono con la storia e la tradizione sia teatrale sia delle arti performative attraverso la trentennale esperienza artistica e produttiva di Argot. L’Epifania è un momento speciale e magico: il manifestarsi di un oggetto comune e quotidiano o di una persona o di un episodio che assumono, in un preciso momento, valore simbolico, diventando ‘rivelatori’ di un significato preciso per la persona che li percepisce.
Vorremmo che i visitatori, accolti nella seducente e particolarissima architettura del Teatro di Villa Torlonia, si ritrovassero smarriti in un ‘bosco’, attraversato da sentieri fatti di oggetti, ritratti, figure e ombre. Alle suggestioni del Bardo il regista e curatore Maurizio Panici si è ispirato per concepire l’allestimento: da Sogno di una notte di mezza estate fino ad As you like it il tema del ‘bosco’ ritorna come allegoria della condizione umana. Trent’anni segnano un’età di attraversamento che porta l’uomo a riflettere su se stesso e sulla propria condizione, come per Dante nella Divina Commedia. Il programma espositivo e spettacolare ospitato nel Teatro di Villa Torlonia non celebra, dunque, semplicemente la storia dell’Argot ma quella del Teatro stesso, restituendone una visione vitale e sfaccettata, multidisciplinare e attraversabile da tante angolazioni differenti.
Il ‘passato’, il ‘presente’ e il ‘futuro’ divengono un unico tempo: quello contemporaneo.
La mostra è divisa in quattro sezioni multidisciplinari. La sezione audiovisiva, attraverso video-frammenti, racconta la lunga storia dell’Argot e delle sue produzioni: spettacoli che sono diventati film, le grandi riletture del classico e gli allestimenti dedicati al contemporaneo. La scelta dei materiali è a cura di Francesco Frangipane e propongono materiale d’archivio delle produzioni di Argot del teatro negli ultimi 20 anni: materiale fotografico e backstage, oltre ad una serie di interviste inedite ai personaggi più significativi che hanno accompagnato la storia dell’Argot. Un’installazione presenta i fondali digitali del video-artista Andrea Giansanti, che sono stati usati nelle creazioni degli ultimi anni.La sezione dedicata alla fotografia è suddivisa in tre sottosezioni: passato, con i lavori di Marco Delogu; presente, con gli scatti di Massimo Achilli; futuro con le opere di Manuela Giusto. Il percorso arti sceniche , allestito nella serra del Teatro, permette al visitatore di visionare sculture, maschere, costumi, oggetti e bozzetti di scena firmati da tre grandi artisti: Arnaldo Pomodoro, Michele Ciacciofera e Tiziano Fario. L’ultima sezione è un focus sulle arti visive , una vera e propria galleria di immagini composta da locandine e manifesti, e da dipinti, illustrazioni, fotografie, bozzetti grafici dei tanti artisti che negli anni hanno raccontato un pezzo di storia del teatro italiano.
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