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Bestie di scena
ideato e diretto da Emma Dante
con Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Viola Carinci, Italia Carroccio, Davide Celona, Sabino Civilleri
Alessandra Fazzino, Roberto Galbo, Carmine Maringola, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi, Daniele Savarino
Stephanie Taillandier, Emilia Verginelli
e con Daniela Macaluso e Gabriele Gugliara
elementi scenici Emma Dante
luci Cristian Zucaro
orari spettacolo
prima ore 21.00
martedì e venerdì ore 21.00
mercoledì e sabato ore 19.00
giovedì e domenica ore 17.00
replica straodinaria domenica 15 ottobre ore 21.00
durata 75 minuti senza intervallo
spettacolo consigliato dai 16 anni
Dal 18 al 29 ottobre al Teatro Studio Eleonora Duse Emma Dante torna all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico - dove si è diplomata attrice - per guidare gli allievi del III anno in uno studio su Le baccanti di Euripide, affrontando l’impresa con l’usuale coraggio e un obiettivo essenzialmente didattico: condurre gli allievi alla comprensione di un testo lontano e terribile incarnandolo nei loro corpi e voci.
produzione Piccolo Teatro Di Milano - Teatro d’Europa
Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo Palermo, Festival d’Avignon
"Nessuno di noi è nel corpo che l’altro ci vede, ma nell’anima che parla chi sa da dove…"
Luigi Pirandello, I giganti della montagna
Dopo l’eclatante successo di Odissea a/r, torna sul palcoscenico del Teatro Argentina la carica esplosiva di Emma Dante con il suo ultimo lavoro Bestie di scena, spettacolo che rappresenta un punto di arrivo del suo percorso artistico: partendo da lavori in cui la lingua è trattata anche come polifonia tra dialetto e italiano, elaborata per la scena, la regista arriva a un teatro che plasma fino al possesso il corpo vivo di chi è in scena. Una creazione che traccia il viaggio di un individuo alla ricerca di se stesso attraverso la perdita di tutto, della parola, del costume dietro cui nascondersi, fino a raggiungere uno stadio in cui sia solamente il corpo a pensare. «Volevo raccontare il lavoro dell’attore, la sua fatica, la sua necessità, il suo abbandono totale fino alla perdita della vergogna e alla fine mi sono ritrovata di fronte a una piccola comunità di esseri primitivi, spaesati, fragili, un gruppo di “imbecilli” che, come gesto estremo, consegnano agli spettatori i loro vestiti sudati, rinunciando a ogni cosa – racconta Emma Dante – Da questa rinuncia è cominciato tutto, si è creata una strana atmosfera che non ci ha più lasciati e lo spettacolo si è generato da solo.» Sul palco vuoto, dentro una scatola nera delimitata da un fondale e sei quinte, il corpo di queste anime avvinghiate in una ronda silenziosa diventa il simbolo di una comunità in fuga, che, come Adamo ed Eva cacciati dal paradiso, si illude di vivere, tenendo tra le mani oggetti in prestito, nutrendosi di poltiglie, farfugliando brandelli di storie. Un suggestivo ed emozionante meccanismo segreto che svela il processo con cui nasce e si forma un individuo.
L'iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2017
promosso da Roma Capitale Assessorato alla Crescita culturale.
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