Societas Romeo Castellucci
da Eschilo, Lewis Carroll, Antonin Artaud
Di Romeo Castellucci
Romaeuropa Festival 2016
Musica Scott Gibbons
Persone del dramma
CONIGLIO CORIFEO Simone Toni, CASSANDRA/PIZIA NicoNote, CLITENNESTRA Marika Pugliatti
AGAMENNONE Loris Comandini/ Fabio Spadoni EGISTO Georgios Tsiantoulas, ORESTE Marcus Fassl
PILADE Antoine Marchand, ELETTRA/ATENA Carla Giacchella, APOLLO Giuseppe Farruggia
Direzione della costruzione scenica Massimiliano Scuto, Massimiliano Peyrone
Assistente alla regia Maria Vittoria Bellingeri
Si ringrazia per la collaborazione Centro Protesi INAIL, Vigorso di Budrio e ANMIL
Gli animali presenti in scena sono forniti dal Parco Faunistico “Zoo delle star” di Daniel Berquiny
orari spettacolo
ore 21
giovedì 6 ore 19.00
durata 150’ | atto I 60’ - atto II e III 70’
Produzione esecutiva Socìetas Raffaello Sanzio
In coproduzione con Odéon-Théâtre de l’Europe; Festival d’Automne à Paris; MC2 GRENOBLE; Célestins - Théâtre de Lyon, Théâtre Nouvelle Génération - Centre dramatique national de Lyon; La rose des vents - Scène nationale Lille Métropole à Villeneuve d’Ascq; Maillon Théâtre de Strasbourg / Scène Européenne; Romaeuropa Festival; TNT - Théâtre national de Toulouse Midi-Pyrénées; Théâtre Garonne-scène européenne- Toulouse
Se c’è un artista che ha ‘portato altrove’ il teatro è Romeo Castellucci. Noto in tutto il mondo, il regista si è imposto nel panorama internazionale attraverso una scrittura scenica capace di inglobare tutte le arti e d’interrogare l’immaginario dello spettatore, attraverso le opere della Socìetas Raffaello Sanzio, fondata nel 1981 con Chiara Guidi e Claudia Castellucci.
ORESTEA (una commedia organica?), spettacolo nato nel 1995, è una delle tappe più importanti nel percorso della compagnia e del regista. Attraverso la tragedia eschilea, Romeo Castellucci risale alle origini della società occidentale, all’installarsi della civiltà nella barbarie. Ma il testo di Eschilo è qui solo una fonte culturale, un ‘apparato cartaceo’. Infatti, pur mantenendo l’architettura originale della tragedia rintracciabile nei tre episodi -Agamennone, Coefore, Eumenidi- che sviluppano in sequenza la saga degli Atridi con il loro carico di odi e passioni, vendette e parricidi, questo teatro fa della parola eschilea corpo e sostanza organica. Qui ci sono la materia sacrificale del mito e del rito arcaico, l’animalità umana che si sfrena fuori dai confini della civiltà, il suono e la voce come pathos e sconquasso, la body art e un universo favolistico in cui corpi umani si offrono allo sguardo carichi della loro stessa tragedia.
Dopo 21 anni ORESTEA (una commedia organica?) torna in scena riallestita con un nuovo cast: «Questo teatro abbraccia il mito come un’attitudine […] le sue immagini sono impossibili da accettare senza dubbi, ma sono anche impossibili da ignorare o da dimenticare [...] sostenere lo sguardo su una rappresentazione sarà come non poter distogliere gli occhi da Medusa».
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