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Il Meridiano, 28 marzo 2007
Romeo e Giulietta, eroi d'oggi
Era dal lontano 1984 che la più importante compagnia italiana di danza contemporanea non si esibiva nella nostra città. A segnare questo storico ritorno una singolare messa in scena di "Romeo and Juliet", al Teatro degli Arcimboldi il 29 e il 30 marzo. Uno dei più utilizzati (e sfruttati) testi shakesperiani risplende di nuova luce e originalità nell'inedito allestimento frutto del sodalizio artistico tra Mauro Bigonzetti e Fabrizio Plessi. Un cast di ballerini provenienti da tutto il mondo porta al pubblico le emozioni di due giovani innamorati che hanno sfidato la loro stessa esistenza. A questo proposito dice Plessi: «"Romeo e Giulietta" è una storia dal sapore tardo - gotico, che ha sempre affascinato il nostro presente, caricandola tuttavia di elementi superflui, luoghicomuni, deviazioni kistch che non le appartengono. Una lettura contemporanea conferisce al tessuto fruibilità ed energia, epurandola da ciò che non è necessario senza stravolgerne il senso originario, la ricerca del valore autentico dell'amore». Per questo il sipario si apre sui due giovani nudi stesi su un letto ardente di brace: «E' l'incarnazione della morte, da cui si parte con una serie di flashback che riportano al loro primo incontro, come se le loro strade si incrociassero di nuovo e i due risorgessero dal loro sentimento». Il tutto in una struttura drammaturgica inusuale per Shakespeare: «In scena, sulle musiche di Prokofiev, solo dieci Romeo e dieci Giuliette, nient'altro. Il nostro scopo è attraversare diagonalmente la creatività dell'opera, che ha una sua struttura e una sua bellezza».
Originalità e vigore in un'opera completa come il balletto. «E' una rappresentazione di grande importanza e creatività, che esprime la sintesi di varie arti, corpo e musica, con maggiore libertà e sentimento rispetto alla lirica», dice Vittorio Sgarbi.
A margine della presentazione non sono mancate alcune note polemiche sul Teatro degli Arcimboldi e sulla mancata valorizzazione, nel panorama culturale meneghino, di progetti come quello rappresentato da Aterballetto. «Gli Arcimboldi sono una struttura anarchica - dice l'assessore alla Cultura - ma sono vivi nella loro autogestione, e la programmazione transitoria e di emergenza di questi due anni ha sorprendentemente incontrato un grande consenso da parte del pubblico. Si potrebbe dire che gli Arcimboldi sono il teatro del popolo».
E' emersa da parte del Comune la volontà di dare agli Arcimboldi nelle prossime stagioni una veste più definita, probabilmente orientata al balletto e che consenta una programmazione più lunga e variegata, con duecento aperture di palcoscenico. In merito alla seconda polemica parla l'ideatore di "Romeo and Juliet", Mauro Bigonzetti: «Torniamo a Milano con grande gioia e senza alcun problema. Ci auguriamo di poter inaugurare una collaborazione costante e continuativa con le città italiane. Non a caso per il 2010 stiamo già lavorando ad una rivisitazione del "Macbeth"».
Fra. Bec.
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