(Il Parco)
di Botho Strauss | dal “Sogno” di Shakespeare
regia Peter Stein
traduzione Roberto Menin
Personaggi e interpreti
Helen Pia Lanciotti
Georg Graziano Piazza
Helma Silvia Pernarella
Wolf Gianluigi Fogacci
Titania Maddalena Crippa
Oberon Paolo Graziosi
Erstling Fabio Sartor
Höfling / Primo sportivo Andrea Nicolini
Cyprian Martino D’Amico
il giovane nero Martin Chishimba
Ragazza / Cameriera Arianna Di Stefano
Primo giovane / Pianista / Secondo sportivo Laurence Mazzoni
Secondo giovane / Cameriere Michele De Paola
Terzo giovane / Cameriere / Terzo sportivo
Daniele Santisi
Minotauro Alessandro Averone
Piccolo Höfling Orlando Lancellotti e Samuele Valera
Morte Michele De Paola
scenografo Ferdinand Woegerbauer
costumista Annamaria Heinreich
lighting designer Joachim Barth
musiche originali Massimiliano Gagliardi
Lo spettacolo 'Der Park' prodotto dal Teatro di Roma con la regia di Peter Stein ha vinto la seconda edizione del Premio Giovani Vincenzo Cerami nella sezione 'Migliore Scenografia'.
Der Park è una tragicommedia che Botho Strauss ha scritto appositamente per Peter Stein nel 1983.
In Der Park la solitudine e la malinconia sono elevate a livello di potenze mitiche. Con riferimenti politici, ma scavando nella realtà dei sentimenti, Strauss ci mette di fronte alla necessità del ritorno all’interiorità, per quanto mutilata e martoriata: i suoi personaggi, attraverso l'introspezione, dissezionano senza pietà la loro anima con la forza della disperazione.
Scrive Franco Quadri: «Questa allegoria dei giorni nostri, nel trasferire il Sogno al Tiergarten di Berlino o al Central Park di New York, ricalca i temi consueti di Strauss, magari con qualche ambizione in più nei riferimenti classici».
La storia è incentrata intorno ad Oberon e Titania che, nella speranza di ricondurre l'umanità alla riconquista dell'armonia perduta, fanno visita di notte ad un parco cittadino. In questo incontro fra il mistico e la dura realtà quotidiana gli amanti infelici che vivono nel parco non riescono a raggiungere quell'armonia divina perduta mentre gli dei diventano come i mortali.
Un gioco poetico di metamorfosi dove si dipingono scene impietose della società in un parco, completamente frainteso dagli dei che credono di essere in uno spazio mitico mentre invece si tratta solo di una natura fortemente umanizzata.
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