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uno spettacolo civile dedicato al centenario del genocidio armeno
testo e regia Sargis Galstyan
con Stefano Ambrogi, Jonis Bascir, Ermanno De Biagi, Vincenzo De Michele
Sarghis Galstyan, Andrea Davì, Marine Galstyan, Lorenzo Girolami
Claudia Mancinelli, Luca Basile, Arsen Khachatryan
scenografie Gianluca Amodio
manichini sono realizzati da Almaloca
musiche Jonis Bascir
costumi Metella Raboni
riprese video Mauro Petito
grafica video Dario Pelliccia
disegno luci Giuseppe Filipponio
orari spettacolo
ore 21
produzione Compagnia InControVerso
in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia
Lo spettacolo è realizzato dalla compagnia InControVerso (ensemble artistico molto apprezzato da pubblico e critica, che ricordiamo anche per l’ottimo spettacolo “A Porte Chiuse” andato in scena a Roma al Piccolo Eliseo), realizzato in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica d’Armenia in Italia.
Berlino, 1921. Lo studente armeno Soghomon Tehlirian è sotto processo per aver ucciso con un colpo di pistola Talaat Pasha, uno degli organizzatori del genocidio, rifugiato nel 1919 in Germania sotto falso nome, per sfuggire ad una condanna a morte per “crimine di lesa umanità” a danno delle popolazione armene residenti nell’Impero Ottomano.
Dopo due giorni di processo è Talaat - del quale vengono ricostruite le atroci gesta e attraverso le drammatiche rivelazioni dei sopravvissuti chiamati a deporre - ad essere condannato moralmente: le prove a suo carico sono talmente terrificanti che Tehlirian viene assolto per l’omicidio da lui compiuto.
Gli atti processuali, dai quali nasce l’ispirazione e la scrittura dello spettacolo ”Il grande male”, sono una preziosa chiave per comprendere quell’immane tragedia che fu il genocidio armeno nel 1915: attraverso i dialoghi riportati fedelmente dalle testimonianze scritte e le immagini dell’epoca proiettate in scena si va a formare un vortice di informazioni documentate che guidano lo spettatore nel dramma degli avvenimenti di quegli anni, nel sistema della giustizia e portano luce su un capitolo dimenticato della storia dell’uomo. Attraverso la coralità di diciotto personaggi che intervengono nel processo avviene la ricostruzione documentata di molteplici aneddoti che vanno a formare un chiaro quadro del contesto politico nel quale il progetto genocidiaro venne messo in atto.
In ”Il grande male” vediamo i testimoni chiamati a deporre, una pluralità di voci che aiutano lo spettatore nella comprensione dei fatti storici: figure di anonimi turchi e curdi buoni, che vennero in soccorso ai deportati; Johannes Lepsius, responsabile della Deutsche Orient-Mission, che vuole dimostrare la precisa volontà genocidaria dei Giovani Turchi; il generale Otto Liman von Sanders, al cui comando erano le truppe tedesche inviate in Anatolia durante la Prima Guerra Mondiale, che invece cerca almeno in parte di scagionare il Governo ottomano.
Tutte queste testimonianze scorrono in un contesto, quello di Berlino nell’anno 1921, in cui gli orientali vengono giudicati tendenzialmente inclini all’illegalità e scarsamente consapevoli del valore della vita umana.
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