documenti collegati
Teatro Argentina
da Anton Cechov e Oliver Sacks
con I detenuti-attori della Compagnia del carcere romano di Rebibbia N.C.
ideazione Laura Andreini Salerno
regia Laura Andreini Salerno e
Valentina Esposito
drammaturgia Valentina Esposito
TEATRO PER IL SOCIALE
con Fabio Albanese, Massimo Alletta
Teno Ahmetovic, Giuseppe Borzacchiello
Giuseppe Camillo, Patrick Cosma
Marco Costantini, Antonio Da Ponte
Sandro Dari, Marco Dell’Unto
Vincenzo Di Letizia, Giovanni D’Ursi
Roberto Fiorini Roberto Fois
Salvatore Fontana, Alessandro Forcinelli
Filippo Giuffrida, Daniel Silva Gonzales
Toma Jovanovic, Tommaso Marsella
Angelo Molinari, Giancarlo Porcacchia
Gabriel Radu, Massimo Ramoni
Luciano Terzini, Doriano Torriero, Simmaco Zarrillo
costumi Paola Pischedda
scene Enzo Grossi
luci Valerio Peroni
orari spettacolo
ore 21.00
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria:
laribalta@tiscali.it - tel. 06.90169196
Produzione Centro Studi Enrico Maria Salerno
in collaborazione con Teatro di Roma e Direzione della C.C. Roma Rebibbia N.C.
Lo spettacolo si ispira all’esperienza che Anton Cechov – nell’esercizio della sua professione di medico – fece alla fine dell’’800 visitando l’Isola-Prigione all’estremo oriente della Russia. Allo sconvolgente reportage cechoviano sulle condizioni di detenzione, si intreccia il racconto di una delle più sorprendenti esperienze dello scienziato cognitivo Oliver Sacks. Nell’ “isola dei senza colore” Sacks incontra uomini e donne che l’isolamento ha reso ciechi ai colori – “acromatopsia” è il nome scientifico della malattia diffusa da un gene misterioso. Lo spettacolo intreccia dramma e commedia, seguendo la traccia del medico che prova a sconfiggere, con la passione dello scienziato-missionario, quel male terribile che è la “cecità degli affetti”: il male che colpisce in ogni tempo, luogo e condizione, coloro che vivono reclusi e privati delle fondamentali relazioni umane e affettive.
Scrive Cechov: “Io sono profondamente convinto che tra cinquanta o cento anni si guarderà alla pena dell’ergastolo con la stessa perplessità e imbarazzo con cui oggi guardiamo all’applicazione della tortura … Per cambiare questa eterna prigionia con qualcosa di più razionale e rispondente a giustizia, ci mancano ancora le conoscenze, l’esperienza, il coraggio …”.
News
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Il compratore di anime morte
-
“L’eco der core” Roma com’era, Roma com’è nei testi e nelle canzoni di Roma
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Una giornata fatale del danzatore Gregorio Samsa
-
Roma in versi
-
È nato il nuovo canale Instagram della Fondazione Teatro di Roma!
-
Teatro di Roma, nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione
-
Il Teatro di Roma diventa Fondazione
-
Carta Giovani Nazionale
-
Art Bonus - Sostieni il tuo teatro!