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Doppio suicidio d’amore a Sonezaki
titolo originale Sonezaki shinju tsuketari Kannon meguri di Chikamatsu Monzaemon
produzione e direzione artistica Sugimoto Hiroshi
con Takemoto Tsukomadayu, Tsurusawa Seiji e Kiritake Kanjuro
composizione/direzione musiche Tsurusawa Seiji
coreografia Yamamura Waka
video Sugimoto Hiroshi e Tabaimo
foto di Hiroshi Sugimoto, courtesy of Odawara Art Foundation
spettacolo in lingua originale con traduzione simultanea in cuffia
orari spettacolo
venerdi ore 21.00
sabato ore 19.00
Durata
2 ore e 25 minuti (circa)
I° atto 50 minuti
intervallo 20 minuti
II° atto 75 minuti
The Japan Foundation,
in collaborazione con Teatro di Roma, Ambasciata del Giappone in Italia, Odawara Art Foundation
Il bunraku - noto anche con il nome di Ningyo joruri - insieme al kabuki e al noh è una delle maggiori
espressioni artistiche del Giappone nell’ambito delle arti performative. Riconosciuto come bene
intangibile del Paese e designato anche dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’umanità, il
bunraku vanta una storia pluricentenaria di oltre quattro secoli che approda sul palcoscenico
dell’Argentina nella rilettura contemporanea di un grande artista e fotografo noto a livello
internazionale, Sugimoto Hiroshi. Insieme con la compagnia, composta da 30 elementi eredi e custodi delle arti performative tradizionali, il regista porta in scena Sonezaki shinju (Doppio suicidio d’amore a Sonezaki) nella versione integrale originale scritta da Chikamatsu Monzaemon (1653-1725).
Un classico del teatro bunraku a cui Sugimoto conferisce un tocco d’avanguardia per restituirci un’opera originale e creativa in cui convivono con grande armonia tradizione e innovazione. La pièce costituisce la prima assoluta di uno spettacolo bunraku in Italia.
L’opera - pioniera e rappresentativa del genere sewamono che si ispira a fatti di cronaca realmente
accaduti - ci riporta al 7 aprile del 16° anno dell’era Genroku (1703), quando Tokubei, un commesso di
un negozio di salsa di soia, e la sua amante Ohatsu, una cortigiana di Dojima Shinchi, compirono
insieme un suicidio d’amore nella foresta di Tenjin a Sonezaki (Umeda). Un mese dopo l’accaduto, il
7 maggio 1703, il drammaturgo Chikamatsu Monzaemon (1653-1725), trasformò il fatto di cronaca
in un’opera per il teatro di burattini dal titolo Sonezaki shinju tsuketari Kannon meguri (Doppio suicidio
d’amore a Sonezaki con pellegrinaggio da Kannon), messa in scena al teatro Takemotoza di Osaka.
L’opera ottenne un successo tale che il teatro Takemotoza fece fronte a tutti i debiti fino allora
contratti.
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