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da Carlo Gozzi
adattamento Attilio Marangon
regia Roberto Gandini
con Claudia Maria Ascanio, Reka Horvath, Fabrizio Lisi, Gabriele Ortenzi, Valerio Peroni, Fabio Piperno, Simone Salucci, Ettore Savarese, Giulia Tetta, Sara Tosato, Livia Travia, Danilo Turnaturi
scene Paolo Ferrari
costumi Loredana Spadoni
musica Roberto Gori
assistente alla regia Luciano Pastori
coordinamento pedagogico Luigia Bertoletti
coordinamento specialistico Maria Irene Sarti
segreteria coord. pedag. Giorgia Roccetti
info e orari | prenotazioni
h. 10,30
visione consigliata a bambini dagli 8 agli 11 anni
Tel. 06.58333672 | laboratoriogabrielli@teatrodiroma.net
durata 70 minuti
biglietti
5 euro
La Piccola Compagnia del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli
Calaf, principe di Astrakan spodestato e costretto all'esilio, si rifugia a Pechino dove rincontra il suo tutore, Barach, che, col falso nome di Assan, ha sposato la locandiera Schirina.
Barach racconta a Calaf la vicenda di Turandot, la figlia del Gran Khan Altoum, che, rifiutando di sposarsi, sottopone i suoi pretendenti a una sfida crudele. Essi, per poter ottenere la sua mano, devono prima risolvere tre enigmi. Se falliscono, verranno decapitati e le loro teste esposte sulle mura della città.
Calaf, vedendo il ritratto della principessa Turandot, ne rimane ammaliato e decide di sottoporsi anch'egli alla prova. Barach tenta invano di dissuaderlo.
Calaf si presenta alla principessa, accompagnata dalle due schiave di corte, Zelima, figlia di Schirina, e Adelma, ex-principessa figlia del re dei Carzani di cui Calaf era stato schiavo dopo la perdita del suo trono. Adelma, segretamente innamorata di Calaf, lo riconosce immediatamente.
Turandot sottopone i suoi enigmi e tra la sorpresa e il giubilo generale Calaf riesce a darne la soluzione ma la principessa, che non vuol darsi per vinta, chiede una rivincita. Il Gran Khan Altoum è contrario ma Calaf, non desiderando sposare una donna che lo odia, accetta la richiesta della principessa, sfidandola a sua volta a risolvere un enigma: deve indovinare la sua vera identità e se vi riuscirà, Calaf sarà decapitato.
Turandot nel frattempo si confida con l'altra schiava Zelima: non accetta l'idea del matrimonio perché considera gli uomini tutti come intimamente traditori, pronti a trattare le donne come schiave e a tenerle deboli e sottomesse e quindi vuole risolvere a tutti i costi l'enigma del principe.
Adelma, gelosa per le imminenti nozze di Calaf e decisa a impedirle, suggerisce a Turandot che sicuramente a Pechino c'è chi può sapere l'identità del principe, basta solo trovarlo e ricompensarlo adeguatamente.
Durante la notte, Calaf riceve la visita di Schirina, Tartaglia, Brighella e Adelma che tentano invano, introducendosi nella sua stanza, di convincerlo a rivelare il suo nome. Solo Adelma, con l’inganno, riuscirà a sapere la vera identità del principe e la rivelerà a Turandot nell’estremo tentativo di impedire le nozze.
Turandot vincerà la prova ma, accortasi di amare Calaf, decide di sposare il giovane principe e chiede perdono per tutto il male che ha causato.
L’attività del Laboratorio Teatrale Integrato Piero Gabrielli è promossa e organizzata da Roma Capitale - Assessorato alla Promozione dei Servizi Sociali e della Salute, Teatro di Roma e Ufficio Scolastico Regionale del Lazio.
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