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William Kentridge, Philip Miller, Dada Masilo, Catherine Meyburgh, Peter Galison
Team creativo
William Kentridge, Philip Miller musica
Dada Masilo coreografia
Catherine Meyburgh ideazione e video editing
Peter Galison drammaturgia
Sabine Theunissen stage design
Luc de Wit movement direction
Greta Goiris costumi
Christoff Wolmarans, Louis Olivier, Jonas Lundquist machine design
Urs Schoenebaum luci
Direzione musicale e orchestrazione Adam Howard
Performes
William Kentridge, Dada Masilo danzatrice
Donatienne Michel-Dansac soprano, Ann Masina vocalist, Joanna Dudley vocalist Bahm Ntabeni attore e cantante, Thato Motlhaolwa attore, Adam Howard direttore musicale, tromba e flicorno, Philip Miller harmonium, Tlale Makhene percussioni,Waldo Alexander violino, Dan Selsick trombone,
Vincenzo Pasquariello pianoforte, Thobeka Thukane tuba
Produzione
Caroline Naphegyi, Olivia Sautereau coordinamento, John Carroll produzione tecnica, Charles Picard assistente tecnico, Gavan Eckhart ingegnere del suono, John Torres assistente al disegno luci, Kim Gunning video manipulator and operatore luci, Boris Theunissen assistant video manipulator, Snezana Marovic assistente al video editing
Co-prodotto da
Holland Festival, Festival d’Avignon, Romaeuropa Festival, Teatro di Roma, Onassis Cultural Center
Con il supporto di
from Marian Goodman Gallery (New York and Paris), Lia Rumma Gallery (Naples and Milan) the Goodman Gallery (Johannesburg e Cape Town) and Goethe Institut (South Africa)
nell'ambito di Metamondi di Telecom Italia
con il patrocinio dell'Ambasciata del Sudafrica in Italia
orari spettacolo
15 e 16 novembre ore 21.00
17 novembre ore 19.00
18 novembre ore 17.00
Danza e musica dal vivo, teatro, animazione, stravaganti macchinerie, video in tempo reale: è “Refuse the Hour”, il nuovo lavoro di William Kentridge, un’opera da camera che lo vedrà protagonista sul palcoscenico assieme alla danzatrice e coreografa Dada Masilo.
Artista visivo, disegnatore, regista teatrale, operistico e di film d’animazione, il sudafricano Kentridge è una figura artisticamente tanto complessa e inafferrabile quanto inconfondibile nell’originalità che lo ha reso celebre nel mondo. Con “Refuse the Hour”, avvalendosi anche della collaborazione di uno storico della scienza come Peter Galison, affronta il tema del tempo, creandone una sua concezione personalissima, che supera l’idea di linearità e progressività, attraverso un viaggio peculiare nella visione del tempo dalla Grecia classica alla velocità della luce, dal cinema alla fotografia, dal colonialismo a Einstein.
Accanto a lui, oltre all’équipe che lo segue da quando, nel 2005, ha realizzato“Il flauto magico” di Mozart per i Teatri La Monnaie di Bruxelles e San Carlo di Napoli, ha voluto Dada Masilo, affascinante danzatrice e coreografa sudafricana che si è rivelata in questi ultimi anni per il suo eclettismo nel reinterpretare i classici del balletto. Protagonista sul palcoscenico, Kentridge conduce personalmente questo viaggio tra recitazione, danza, canto, letture, teatro di figura e la musica originale per tre voci femminili e piccolo ensemble creata da Philip Miller.
Dallo spettacolo alla mostra
Refuse the Hour fa parte del progetto KENTRIDGE A ROMA, realizzato in sinergia da tre prestigiose istituzioni romane - Fondazione Romaeuropa, Teatro di Roma, MAXXI - per rendere omaggio al grande artista e creare una straordinaria occasione per conoscere la sua opera inconfondibile, complessa, originale.
Oltre allo spettacolo al Teatro Argentina, il progetto prevede una mostra al MAXXI (dal 17 Novembre 2012 al 3 Marzo 2013) con, in prima italiana, l’installazione The Refusal of Time, serigrafie e bozzetti inediti e opere del maestro sudafricano dalla collezione permanente del MAXXI Arte.
Le opere di William Kentridge sono esposte nei principali musei del mondo fin dal 1990, compreso il Documenta di Kassel, il MOMA di New York, l’Albertina di Vienna e il Jeu de Paume di Parigi. Nel 2011 la rilettura del Flauto Magico di Mozart è stata presentata al Theatre de la Monnaie di Bruxelles e alla Scala di Milano. Ha diretto The Nose di Shostakovich per il Met Opera di New York nel 2010, anno in cui il MOMA ha ospitato una grande mostra a lui dedicata. Sempre nel 2010 ha ricevuto il prestigioso Kyoto Prize grazie al suo impegno letterario e filosofico e ha presentato al Louvre il progetto Carnets d’Egypte, concepito appositamente per la sezione egizia del museo parigino. È Membro Onorario dell’American Academy of Arts and Letters, componente dell’American Philosophical Society e dell’American Academy of Arts. Nel 2012 ha tenuto il ciclo di conferenze Charles Eliot Norton ad Harvard e ha ricevuto la laurea honoris causa dall’University of London ed è stato insignito del Dan David Prize awarded dalla Tel Aviv University.
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