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di William Shakespeare
regia Egon Savin
drammaturgia Miloš Krečković
scena Miodrag Tabački
costumi Kristina Ignjatović
con Irfan Mensur, Predrag Ejdus, Vojislav Brajović, Goran Šušljik, Dragan Mićanović, Goran Daničić,
Miodrag Radovanović, Srdjan Timarov, Nebojša Milovanović, Andjelika Simić, Goran Jevtic, Nikola
Vujović, Pavle Pekić, Janko Cekić, Mariana Arandjelović, Kaća Todović - Krković, Jelena Angelovski, Tanja Pjevac, Davor Perunović
Jugoslovensko Dramsko Pozorište, Belgrado
spettacolo in lingua serba con sopratitoli in italiano a cura di Raggio Verde s.r.l.
orari spettacolo
5 febbraio ore 21.00
6 febbraio ore 17.00
Il regista Egon Savin trasporta l'azione di questa cupa commedia shakesperiana nella Venezia degli anni Trenta all'insorgere del Fascismo. Il giovane Bassanio chiede al suo generoso amico Antonio di prestargli del denaro, per potersi dichiarare alla ricca e bella Porzia. Antonio non ha liquidità disponibile in quanto ha investito il suo capitale in una flotta di navi, pertanto chiede del denaro in prestito a Shylock, che lo odia poiché lo ha umiliato per via delle sue origini ebree e poiché è un usuraio. Shylock accetta di prestargli il denaro ma chiede ad Antonio di avvalersi del diritto di esigere una libbra della sua carne, qualora egli non riesca a ripagare il debito. Antonio accetta il patto. Antonio va in bancarotta e Shylock esige il suo pegno, citando le leggi di Venezia ed il loro accordo. Il caso arriva all'attenzione del Duca di Venezia che invia un giovane avvocato (Porzia in incognito); Porzia riesce a volgere il caso di Antonio in suo favore distruggendo Shylock, portandogli via le sue proprietà e togliendogli la religione. A fine spettacolo i giovani veneziani trionfanti si riuniscono nella Villa di Porzia e celebrano il trionfo. Antonio divenuto povero e ormai invecchiato non è più il benvenuto in questa nuova società di ricchi. Il servo Lancillotto Gobbo indossa l'uniforme fascista. Giorni cupi sono nell'aria.
DALLA STAMPA
"...Savin non sceglie di rappresentare gli eventi come in una cartolina, ma la straordinaria scenografia di Venezia è la riproduzione di un misteriosa, magnifica ed immemorabile decadenza che durerà per sempre. (...) Il regista (...) ambienta l'azione in un Italia dei primi Anni Trenta, sulla quale incombe l'ombra dell'imminente fascismo, avvelenato da razzismo, xenofobia, violenza e derisione della legge. Shylock non è né un personaggio comico né grottesco o cattivo, bensì un uomo umiliato ed esasperato, pronto a stringere un patto faustiano con il diavolo pur di riconquistare l'amor proprio e la dignità perduti." (Vladimir Stamenkovic, "Radical Topicality")
"...Dragan Micanovic (Porzia) non rivela il proprio corpo maschile, recitando il ruolo di una donna che interpreta un uomo in modo esemplare. L'attore ha trovato la giusta misura nell'interpretazione comica e drammatica del personaggio.
(Ivan Medenica, "Vreme")
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