documenti collegati
Perché un attore, oggi, si mette ad affrontare il Cyrano?
POPOLIZIO: Avere la possibilità di recitare in versi, e quei versi, obbliga un attore ad una scelta precisa. Decidere di recitare Cyrano significa anche far piazza pulita di un falso psicologismo e di un becero naturalismo. Prima della fascinazione del personaggio c'è la scelta di uno stile.
Il testo di Rostand tocca molti temi. Quale avete usato come chiave di lettura?
POPOLIZIO: L'impossibilità di amare. Cyrano è un testo dove l'amore è inteso come qualcosa che nessuno può ottenere, nonostante le parole d'amore siano tantissime. Forse il rapporto più interessante è proprio quello che lega Cyrano a Cristiano. In fondo il vero rapporto d'amore è questo: tentare di arrivare all'oggetto desiderato attraverso la figura di un altro. Anche Rossana chiede continuamente di essere amata, o meglio che le si dica di amarla; chiede di essere sedotta dall'abilità dell'oratore e questo può essere uno spunto affascinante per un attore: la seduttività delle parole. E il bello è che in questo caso le parole "amorose" sono (come si dice in doppiaggio) fuori sinc con il personaggio che le dice, perché se è Cyrano a "suggerire" è Cristiano che tenta, malamente, di eseguire e queste parole (protagoniste del Cyrano) vengono anche continuamente scritte! Dal fronte Cyrano scriverà due lettere d'amore al giorno, amando per così dire per corrispondenza e attraverso la figura di un altro.
Il rapporto tra Cristiano e Cyrano è dunque complesso.
POPOLIZIO: Potrebbe assomigliare a quello fra padre e figlio. Cyrano, oltre che proteggere Cristiano, delega a lui l'amore (come in De Musset ne I capricci di Marianna) perché Cristiano è più giovane di lui. Del resto sulla capacità di amare "dal vivo" una donna Cyrano dimostra sempre un senso di inadeguatezza e di vergogna che sono anche i suoi lati più autentici e simpatici.
Quale altro stimolo ti ha indotto a interessarti di questo testo?
POPOLIZIO: Mi sono sempre chiesto contro chi combattesse Cyrano. Cosa è che lo induce ad affermare «A me piace non piacere»? Il testo si apre presentandoci un pubblico di teatro composto di potenti vari, cardinali, signore pettegole, un'umanità varia che va da giovani arroganti elegantissimi a protettori di bassa lega per assistere allo show del loro buffone preferito, per applaudire chi, storpiando e parodiando i versi, li farà divertire. Cyrano si batte contro quel teatro e quel pubblico. Ma in fin dei conti lo fa rimettendoci sempre. Al di là dei duelli, dell'istrionismo spinto e della voce roboante la sua è una battaglia persa ma che proprio per questo vale la pena di essere combattuta. È un utopista che pretende di cambiare il mondo con la forza delle parole, un uomo solo che passa la notte a fantasticare straordinari viaggi sulla luna, certo più vicino a Don Chisciotte che a D'Artagnan.
Un carattere che Rostand mette tutto nella stupenda scena del pennacchio.
POPOLIZIO: Il nostro Cyrano materialmente non avrà un pennacchio perché abbiamo scelto di evitare lo stereotipo del cavaliere con spada, stivalone e cappello svolazzante. Ma lo spirito della parola resta, in francese pennache significa anche grinta e coraggio. Quindi in punto di morte Cyrano porterà in cielo il suo coraggio, il suo onore. Il senso resta..
Un guerriero, poeta e utopista che dunque non ha bisogno di sfarzo esteriore.
POPOLIZIO: Di fronte a Valvert, nel primo atto, che gli rimprovera la mancanza di guanti e di galloni, Cyrano risponde di non aver bisogno di distintivi perché le ha dentro le sue distinzioni. L'aspetto guerriero, militare è sempre presente. Ma credo che il cameratismo non giovi al personaggio. Il pudore e una certa fragilità sono elementi di arricchimento per chi, come Cyrano, passa la maggior parte della sua vita con altri uomini. E poi la rete di rapporti che esiste nel testo, è fondamentalmente di questo che vive Cyrano: delle relazioni con Le Bret, Cristiano, Raguenean, Rossana, i cadetti, De Guicher. Non credo sia divertente ascoltare una serie di monologhi con attori di contorno. Il respiro di quest'opera è ampio anche se con Daniele Abbiamo scelto come dominante espressiva la leggerezza.
Qual è la difficoltà maggiore secondo te che un attore può trovare nell'affrontare oggi il Cyrano?
POPOLIZIO: Trovare un equilibrio tra un certo istrionismo e la necessità emotiva di pronunciare ancora delle parole. Io di Cyrano mi fido, convinto come sono che non è un naso a fare un personaggio.
News
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Il compratore di anime morte
-
“L’eco der core” Roma com’era, Roma com’è nei testi e nelle canzoni di Roma
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Una giornata fatale del danzatore Gregorio Samsa
-
Roma in versi
-
È nato il nuovo canale Instagram della Fondazione Teatro di Roma!
-
Teatro di Roma, nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione
-
Il Teatro di Roma diventa Fondazione
-
Carta Giovani Nazionale
-
Art Bonus - Sostieni il tuo teatro!