Da capitale di un impero all'ultima Roma antica
Paesaggi urbani, trasformazioni sociali e culturali
Con contributi di storia dell’arte di Claudio Strinati
La chiesa di S. Sofia a Costantinopoli
anteprime del passato di Andreas M. Steiner
Introduce e presenta Massimiliano Ghilardi
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RITA LIZZI TESTA
Storia Romana, Università di Perugia
In esame il problema de ‘la fine del paganesimo a Roma’, secondo una duplice prospettiva: 1. storiografica, per ricordare come il tema sia stato sviluppato dagli anni Trenta del secolo scorso e quali nuove prospettive si siano aperte di recente; 2. di valutazione storica della cristianizzazione di Roma e dei grandi senatori romani. Per comprendere un fenomeno così complesso è infatti necessario tener conto dei lenti cambiamenti storico-politici che si realizzarono in tutto l’impero nel corso di due secoli: mutando il volto della città e in parte quello del cristianesimo, solo nel VI secolo la ‘nuova fede’ si sostituì al paganesimo come unica religione civica.
Vecchie iconografie per nuovi messaggi: l’evoluzione dei tipi monetari, dalla vittoria alata all’angelo longobardo
GIANLUCA MANDATORI
Filologia e Storia Antica, Sapienza Università di Roma; borsista della Societas Scientiarum Fennica
La moneta nel mondo antico non era soltanto uno strumento finanziario, ma anche un potente mezzo propagandistico, in grado di veicolare informazioni e modelli ideologici fino agli angoli più distanti dell’impero. In tal senso, la graduale adozione dei simboli cristiani sul circolante costituì un riflesso del nuovo corso politico e culturale, avviato in età costantiniana. Per secoli, passando di mano in mano, le monete continuarono a diffondere le antiche iconografie, ormai cristallizzate, ma anche una nuova chiave di lettura per interpretarle alla luce del messaggio cristiano.
Negli occhi dello storico: Roma al tempo delle guerre greco-gotiche nei racconti di Procopio di Cesarea
MASSIMILIANO GHILARDI
Direttore Associato dell’Istituto Nazionale di Studi Romani; Segretario Generale dell’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia Storia e Storia dell’Arte
In qualità di consigliere del generale bizantino Belisario, Procopio di Cesarea – vissuto in Italia dal 535 sino al 540, quando Belisario fu richiamato a Costantinopoli da Giustiniano – poté assistere alle fasi iniziali del conflitto greco-gotico, protrattosi poi sino all’anno 553. Ebbe così modo di visitare Roma e vederne i suoi antichi monumenti dei quali ripetutamente riferì nella sua opera storica dedicata alla guerra che lungamente oppose l’impero bizantino agli Ostrogoti. Il de bello gothico, dunque, può essere utilizzato – ed è lo scopo che si prefigge l’intervento – per cercare di delineare la forma urbis di Roma alla metà del VI secolo.
immagine Tarsia marmorea conservata al Museo Nazionale Romano con cerimonia circense forse lo stesso Giunio Basso dalla basica di Giunio Basso a Roma seconda metà del V sec. d.C.
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