Saluti da Brescello di Marco Martinelli
Don Camillo e Peppone. No, non quelli in carne e ossa, ma le loro statue di bronzo nella piazza principale di Brescello, provincia di Reggio Emilia. Impotenti assistono al declino del paese, alla corruzione, alla speculazione, all’infiltramento mafioso nella provincia. E i responsabili chi sono? Sono i loro discendenti, prima la Dc e poi il PD che negli ultimi 30 anni hanno amministrato il paese. Un’invettiva, la loro, che passa attraverso la storia di Donato Ungaro, vigile urbano di Brescello, ma anche giornalista de La Gazzetta di Reggio e La Gazzetta di Parma, giornali dalle cui pagine dalla metà degli anni ’90 cominciò a parlare di presenza mafiosa nella regione, corruzione politica, speculazione edilizia. Tutti piccoli scoop che gli costarono il posto di lavoro.
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