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Dal 27 marzo all’1 marzo al Teatro Argentina di Roma
DIECI STORIE PROPRIO COSÌ
da un’idea di Giulia Minoli
drammaturgia Emanuela Giordano e Giulia Minoli
regia Emanuela Giordano
con Antonio Bannó, Daria D’Aloia, Vincenzo D’Amato,
Tania Garribba, Valentina Minzoni, Diego Valentino Venditti, Alessio Vassallo
e con Tommaso Di Giulio chitarre e Paolo Volpini batteria
musiche originali Antonio di Pofi e Tommaso Di Giulio
aiuto regia Tania Ciletti
Dieci storie proprio così è parte integrante del progetto “Il Palcoscenico della legalità”
assistenti al progetto Ludovica Siani, Noemi Caputo, Luca Caiazzo
Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Teatro di Roma – Teatro Nazionale,
Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
in collaborazione con The Co2 Crisis Opportunity Onlus
Il progetto è promosso da Università degli Studi di Milano - Corso di Sociologia della Criminalità organizzata,
Fondazione Pol.i.s., Libera, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Centro Studi Paolo Borsellino, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, Fondazione Silvia Ruotolo, Italiachecambia.org
con il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
con il sostegno di Fondazione Cariplo, Banca Intesa, Enel Cuore, Fondazione con il sud, SIAE
Vincitore del premio Anima 2016 per la categoria teatro
Dal 27 marzo all’1 aprile torna al Teatro Argentina Dieci storie proprio così, il progetto di educazione alla legalità ideato da Giulia Minoli ed Emanuela Giordano, rivolto alle coscienze in formazione delle giovani generazioni. Uno spettacolo che racconta di vittime conosciute e sconosciute della criminalità organizzata, episodi di impegno civile e riscatto sociale, responsabilità individuali e collettive, connivenze istituzionali e taciti consensi.
Il progetto rientra nel percorso di Stagione Il teatro per la legalità e la memoria con cui il Teatro di Roma intendere contribuire al recupero di un senso civico, oltrepassando le tavole del palcoscenico per mantenere vivi i valori fondanti della nostra società: la convivenza, il vivere civile e l’essere partecipe di una comunità. Non un semplice spettacolo ma un ritratto sociale, un’indagine emotiva, una lotta collettiva contro il crimine per promuove la cultura come antidoto alla mafia e il teatro come strumento di denuncia, di educazione civica per le giovani generazioni e di impegno per tutti cittadini che fanno della memoria un diritto inalienabile.
Dunque per il secondo anno il Teatro di Roma diventa “palcoscenico” per educare alla legalità e rammentare come la criminalità continui a essere una ferita aperta nell’identità del nostro Paese. «Il valore di questa operazione sta nell’essere uno spettacolo realizzato da giovani interpreti per i loro coetanei che restituisce al teatro il suo valore etico più alto, il suo essere occasione di formazione e coscienza civica – commenta il direttore Antonio Calbi – Un progetto che dà concretezza al pensiero di Giovanni Falcone quando annotava: “Gli uomini passano, le idee restano; restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”. Ecco perché nel 2016 lo abbiamo sostenuto, perché è sulle gambe di questi giovani interpreti e su quelle delle folle di giovani spettatori che quelle idee di giustizia continueranno a camminare, nella convinzione che alla edificazione di un futuro migliore per l’Italia concorra anche il Teatro».
Al termine di ciascuna rappresentazione seguirà un confronto aperto con gli attori e autori dello spettacolo e un ospite diverso per ogni replica. Dieci voci autorevoli prenderanno la parola per permettere al pubblico di scoprire e restituire valore, senso e pienezza al concetto di legalità. Martedì 28 marzo Nino Bartuccio, ex Sindaco di Rizziconi (RC) e Daniele Marannano, Presidente di Addio Pizzo; mercoledì 29 Paola Severino, Rettore della Luiss ed ex Ministro della Giustizia e Alfonso Sabella, magistrato ed ex Assessore alla legalità di Roma Capitale; giovedì 30 Raffaele Cantone, presidente ANAC e Giovanni Tizian, giornalista di Repubblica e L’Espresso; venerdì 31 Marco Genovese, referente Libera Roma, Danilo Chirico, Presidente Da Sud e Ilaria Meli, Cross – Osservatorio sulla criminalità organizzata (UNIMI); sabato 1° aprile Ilia Bartolomucci, Amministratore giudiziario Tribunale di Roma.
Dieci storie proprio così, presentato lo scorso anno con grande successo e partecipazione di giovani, come opera-dibattito sulla legalità con un riferimento specifico alla camorra e a Cosa Nostra, si arricchisce quest’anno di nuove storie, di nuove attualità, legate alle recenti cronache di malaffare e corruzione di Mafia Capitale, e approfondimenti sui legami tra ‘Ndrangheta calabrese e Lombardia. La riproposta di una nuova versione acquista un valore ancora più forte, considerato che le barbare uccisioni dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, segnarono la nostra storia esattamente 25 anni fa, in quel 23 maggio 1992, con la strage di Capaci, e il 19 luglio con la strage di via d’Amelio.
Dieci storie proprio così è uno spettacolo che pone una scia di dubbi e quesiti, fondendo etica ed estetica per spronarci ad essere degli spettatori coraggiosi e consapevoli. Come raccontano le autrici Giulia Minoli ed Emanuela Giordano: «lo spettacolo è una ragionata provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire. Mentre scriviamo questi appunti, continuiamo a raccogliere testimonianze, domande e riflessioni che riguardano non solo l’operato altrui ma anche la nostra responsabilità individuale, il riscatto che necessariamente dobbiamo compiere, perché diritti e doveri siano uguali per tutti davvero. Il teatro non lancia messaggi, si accontenta di offrire stimoli e questo noi cerchiamo di fare, con grande convinzione, pensando soprattutto ai ragazzi. E proprio ai ragazzi ci rivolgiamo con un lavoro che realizziamo nelle scuole di tutta Italia perché lo spettacolo non sia solo un evento ma una parte di un percorso di avvicinamento a temi fondamentali per la loro crescita».
Senza incorrere nell’enfasi celebrativa, le storie si intrecciano tra loro in un affresco corale, carico di energia vitale, portato in scena da Antonio Bannó, Daria D’Aloia, Vincenzo D’Amato, Tania Garribba, Valentina Minzoni, Diego Valentino Venditti e Alessio Vassallo, con l’accompagnamento musicale alla chitarra di Tommaso Di Giulio e alla batteria di Paolo Volpini. Un coro di sette interpreti che si fa portatore delle voci e delle storie tragiche di vittime e parenti delle vittime di mafia, grazie a una scrittura piana e diretta, a una interpretazione cristallina ed efficace, con il supporto di due musicisti che realizzano dal vivo una drammaturgia sonora che serve da collante ma anche da detonatore o pacificatore delle emozioni.
Dieci storie proprio così, vincitore del premio Anima 2016 per la categoria teatro, è parte di un progetto sperimentale di collaborazione tra teatri, istituti penitenziari, scuole e società civile, Il palcoscenico della legalità. Presentato all’interno della stagione Educational del Teatro San Carlo di Napoli nel 2011, nasce dall’incontro con decine di familiari di vittime innocenti di mafia, camorra, criminalità e con i responsabili di cooperative e associazioni che sulle terre confiscate alla mafia hanno costruito speranze, lavoro, accoglienza, idee. In seguito a questo primo traguardo, lo spettacolo, replicato a Milano, Torino, nei teatri dei capoluoghi della Campania e in Sicilia, è diventato strumento di riflessione per strutturare un rapporto continuativo e di scambio tra istituzioni (scuole, teatri e carceri) affinché insieme si apprenda un nuovo alfabeto civile. Da allora sono stati attivati laboratori nelle scuole (più di 20.000 gli studenti coinvolti) e negli istituti penitenziari minorili (Airola e Malaspina). Il linguaggio e le tecniche teatrali sono diventati strumento per imparare il lavoro di squadra, ma soprattutto per ragionare sulla nostra responsabilità individuale e collettiva riguardo a logiche e culture mafiose. Attualmente l’attività è in corso nelle scuole del Lazio, della Campania, della Sicilia e della Lombardia.
INFO TEATRO DI ROMA _ Largo di Torre Argentina, Roma
Ufficio promozione: tel. 06.684.000.346 - www.teatrodiroma.net
Biglietteria Teatro Argentina: tel.06.684.000.311/314 (ore 10-14/15-19 lunedì riposo)
Orari spettacolo:
27 marzo ore 21 _ posto unico numerato 10 euro
28 - 29 - 30 - 31 - marzo ore 10 e 1 aprile ore 10 _ posto unico numerato 8 euro
Alla fine di ciascuna replica si terrà un dibattito della durata di 45 minuti circa
Durata spettacolo: 1 ore e 10 minuti
Ufficio Stampa Teatro di Roma:
Amelia Realino tel. 06.684.000.308 I 345.4465117
e_ mail: ufficiostampa@teatrodiroma.net
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