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TEATRO ARGENTINA
ispirato ai testi di Pier Paolo Pasolini
di Gianni Borgna
regia Antonio Calenda
con Roberto Herlitzka
ROMA PER PASOLINI
scene Paolo Giovanazzi
luci Nino Napoletano
orari spettacolo
prima 5 novembre ore 21.00
giovedì 6 novembre ore 17.00
venerdì 7 novembre ore 21.00
sabato 8 novembre ore 19.00
domenica 9 novembre ore 17.00
durata 1 ora e 10 minuti
Produzione
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia
in collaborazione con Mittelfest 2013
Lo spettacolo va in scena grazie al sostegno della Fondazione CRTrieste
Uno spettacolo singolare, costruito attorno a un monologo presago, quasi divinatorio che da un lato fa omaggio al pensiero di Pier Paolo Pasolini attraverso l’evocazione della sua opera letteraria e poetica, e dall’altro sancisce la grande capacità profetica dello scrittore, sul piano sociale e politico.
Una messinscena rievocativa ma anche profondamente evocativa di “vedere politicamente” la società ed i suoi mutamenti attraverso le parole di Pasolini di cui l’autore del monologo Gianni Borgna è stato un vero testimone culturale. E proprio dalla sua morte– sempre rimasta oscura – Antonio Calenda trae ispirazione per l’incipit dello spettacolo: rumori, un abbaiare di cani, un corpo a terra. Un’immagine forte che segnerà lo spettacolo e da cui il protagonista avvia il proprio monologare. Come se Pasolini stesso fosse testimone della propria fine e in quel misterioso istante, si lasciasse andare a un flusso di riflessioni sul mondo che ha lasciato e sulle sue evoluzioni di cui non potrà più essere testimone critico e acuto, pur avendole intuite: l’immagine di una Roma così diversa dalla sua, città multietnica, con l’idea che il bene più grande sia la ricchezza, che la storia e la cultura non possano essere che quelle borghesi. Temi con cui oggi quotidianamente ci confrontiamo e che il suo pensiero, la sua ricchezza poetica, ci insegnano ancora ad attraversare con la necessaria consapevolezza.
I riferimenti a tale pensiero pasoliniano, e al corpo della sua opera letteraria pervadono il monologo che Antonio Calenda ha scelto di affidare a Roberto Herlitzka, uno degli interpreti di più intenso, misterioso spessore poetico e drammatico della scena italiana, per offrire una riflessione sull’attualità attraverso le parole di chi l’attualità aveva saputo decifrare con disincantata lungimiranza.
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