documenti collegati
di Spiro Scimone
regia Francesco Sframeli
con Francesco Sframeli, Spiro Scimone, Salvatore Arena, Gianluca Cesale
scene Lino Fiorito
Compagnia Scimone Sframeli
in collaborazione con
Festival delle Colline Torinesi
e il Théâtre Garonne Toulouse
orari spettacolo
18 e 19 ottobre ore 21.00
20 ottobre ore 19.00
21 ottobre ore 17.00
durata
60 minuti
La Compagnia Scimone Sframeli provoca i palcoscenici teatrali mettendo in scena un grande water bianco da cui affacciarsi per riflettere e denunciare le contraddizioni morali e le storture che regolano la nostra quotidianità. Ambientazione grottesca e surreale per uno spettacolo in equilibrio tra dramma e comicità, che restituisce l’immagine di un’intera generazione di giovani senza speranza né futuro, ma anche di padri dall’esistenze misere e calpestate, sacrificate e genuflesse al proprio egoismo e all’arroganza dei potenti. Ed ancora fanno capolino dall’enorme tazza dell’enorme water altri simboli di un’umanità offesa, colpevole di aver conservato la loro dignità contro le bieche logiche del compromesso, e che proprio per questo trova rifugio e riscatto soltanto in fondo allo scarico, lontano dal marciume che ingurgita il mondo.
Giù è un invito indignato a rompere il silenzio per dare voce agli altri. È un urlo contro il putridume della nostra società che umilia la dignità e la libertà dell'individuo. A popolare questo mondo, dalle suggestioni drammatiche ma a tratti molto divertenti, sono quattro personaggi: il Figlio, che una mattina, sotto gli occhi del Papà, sbuca fuori dal cesso per manifestargli il proprio malessere contro un mondo sempre più saturo di egoismo e d'indifferenza. Il Papà, che vedendo il proprio figlio nel cesso e scosso dalle sue parole, cerca in tutti i modi di tirarlo fuori. Ma, nel cesso, da tirare fuori, c'è anche Don Carlo, un prete scomodo, che è finito giù, perché su non vuole più stare comodo.
Giù è finito il Sagrestano che dopo tanti anni di soprusi e violenze, stanco di subire, trova nel cesso la forza e il coraggio di ribellarsi.
Giù c'è anche il povero cristo di Ugo che preferisce cantare sotto un ponte per non perdere la dignità... per non vendere la propria dignità.
Ma Giù ci sono ancora tante persone che, per difendere i valori umani e lottare contro il male che avanza, aspettano il loro turno per tornare su... per tornare, di nuovo, su.
News
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Il compratore di anime morte
-
“L’eco der core” Roma com’era, Roma com’è nei testi e nelle canzoni di Roma
-
Visita spettacolo al Teatro India
-
Una giornata fatale del danzatore Gregorio Samsa
-
Roma in versi
-
È nato il nuovo canale Instagram della Fondazione Teatro di Roma!
-
Teatro di Roma, nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione
-
Il Teatro di Roma diventa Fondazione
-
Carta Giovani Nazionale
-
Art Bonus - Sostieni il tuo teatro!