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tratto dall’omonimo romanzo di Horace McCoy
nella messinscena di Gigi dall’Aglio
con l’Ensemble Attori Teatro Due e gli attori-danzatori di Balletto Civile
traduzione e adattamento Giorgio Mariuzzo
con Roberto Abbati, Alessandro Averone, Maurizio Camilli, Andrea Capaldi, Cristina Cattellani, Ambra Chiarello, Laura Cleri, Andrea Coppone, Paola De Crescenzo, Massimiliano Frascà, Francesco Gabrielli, Filippo Gessi, Luchino Giordana, Francesca Lombardo, Michela Lucenti, Luca Nucera, Massimiliano Sbarsi, Emanuela Serra, Giulia Spattini, Chiara Taviani, Nanni Tormen, Marcello Vazzoler, Chantal Viola
adattamento musicale / pianoforte Gianluca Pezzino
clarinetto / sax Paolo Panigari
contrabbasso Francesca Li Causi
batteria Gabriele Anversa
voce Carlo Massari
scrittura fisica Michela Lucenti
adattamento musicale Gianluca Pezzino
costumi Marzia Paparini
luci Luca Bronzo
Fondazione Teatro Due
in collaborazione con Balletto Civile
orari spettacolo
ore 21.00
giovedì e domenica ore 17.00
sabato ore 19.00
lunedì riposo
durata
2 ore e 5 minuti senza intervallo
Sulla pista da ballo, circondati dagli spettatori, 22 performer e un quartetto di musicisti si esibiscono insieme in uno spettacolo corale, in cui i corpi, con la loro fatica, la loro sofferenza, la loro verità sono la scena. Nella California dei primi anni ‘30, è in voga un genere crudele di spettacolo: maratone di ballo durante le quali giovani disperati senza lavoro ballano per giorni interi, in un vero e proprio gioco al massacro, che li porta fino ai loro estremi limiti fisici e psicologici, al completo esaurimento. Così, raccolti come animali nella pista da ballo, i miseri concorrenti cercano di scacciare la crisi, di salutare la depressione, provando disperatamente a essere più forti, più giovani, più inarrestabili di lei. Seguendo le vicende di alcune coppie, lo spettacolo nello spettacolo diviene un emblematico ritratto della contemporaneità, uno specchio, solo un po’ antichizzato, delle tendenze mediatiche più degenerate dell’oggi. In scena si consuma il dramma di una generazione che non ha più nulla da perdere, sfruttata da una società dello spettacolo in cui l’amore, la vita e la morte vissute in diretta sono date in pasto allo sguardo avido di un pubblico senza più alcuno scrupolo.
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